La Camera dei deputati, dopo il Senato, ha convertito in legge il Decreto semplificazioni che prevede questa possibilità
I frontalieri potranno guidare in Italia autovetture con targhe svizzere senza correre il rischio di vedersi sequestrato il mezzo e di dover pagare salatissime sanzioni (da 712 a 2'848 euro) così come era previsto dal decreto sicurezza, meglio conosciuto come decreto Salvini, in vigore dall'ottobre 2018. Questo dopo che anche la Camera, dopo il sì del Senato della scorsa settimana, ha convertito in legge il Decreto semplificazioni che include un emendamento del senatore varesino Alessandro Alfieri (Partito democratico) che per i frontalieri che utilizzano i mezzi aziendali cancella quanto era contenuto nel decreto Salvini: l'obbligo di una nuova immatricolazione, per chi risiede in Italia da oltre 60 giorni, del veicolo immatricolato all'estero. Una misura tesa a colpire i numerosi stranieri che in Italia risiedono da anni, continuando a circolare su auto immatricolare all'estero a condizioni fiscali migliori. Solo che il legislatore non aveva tenuto conto dei molti italiani che lavorano oltre confine: non solo nei tre cantoni Svizzeri (Ticino, Grigioni e Vallese), ma anche a San Marino, Vaticano, Principato di Monaco, Francia, Austria e Slovenia, e che per i loro spostamenti utilizzano vetture aziendali. Realtà molto diffusa in Canton Ticino, dove per questa vicenda l'allarme è sempre stato molto alto, anche perché dall'entrata in vigore della norma restrittiva numerosi sono stati i sequestri di autovetture e le contravvenzione.