La Commissione della gestione ha approvato il rapporto per sostenere le opere infrastrutturali degli enti locali più deboli
Via libera da parte della Gestione del Gran Consiglio al credito quadro per il periodo 2020-2023 denominato 'Aiuto agli investimenti'. Il relatore del rapporto è il liberale radicale Nicola Pini. Si tratta di 14 milioni di franchi (quattro milioni in meno rispetto al precedente) destinati a rendere finanziariamente sopportabili investimenti necessari od obbligatori, ovvero quelli destinati a infrastrutture di base, per i Comuni finanziariamente più in difficoltà (con un moltiplicatore superiore al 90% e risorse fiscali pro capite inferiori al 90% della media cantonale) e che non aumentano il livello debitorio di questi enti. La competenza decisionale su questi fondi è del Dipartimento delle istituzioni, che si basa sul preavviso della Commissione per la perequazione finanziaria intercomunale. Anche la quantificazione del credito quadro è stata preavvisata favorevolmente dalla Commissione per la perequazione finanziaria e tiene conto - si legge nel rapporto - della netta riduzione constatata nel quadriennio appena concluso (solo 6,9 milioni utilizzati a fronte dei 18 stanziati).
La destinazione degli investimenti (aggregazioni escluse) è andata negli anni prevalentemente nel settore dell'approvvigionamento idrico, ma anche fognature, strade e scuole. In prospettiva, si ricorda nel rapporto che cita uno studio (Gestion des infrastructures communales dans les régions de montagne) pubblicato dal Gruppo svizzero per le regioni di montagna (Sab) e l'Associazione svizzera infrastrutture comunali (Asic) lo scorso luglio. Secondo le due associazioni - si spiega nel rapporto di Nicola Pini - la sfida del finanziamento a lungo termine delle infrastrutture è tutt'altro che risolto: non solo l'avvento delle nuove tecnologie e i cambiamenti climatici aumentano le necessità d'investimento, ma anche la situazione topografica, la scarsa densità demografica e il fatto che le regioni di montagna sono più sotto pressione in estate per ragioni turistiche.
La Gestione, infine, prende atto e comprende la decisione del Consiglio di Stato di rimandare al momento della presentazione di 'Ticino 2020' la verifica quadriennale dell'efficacia degli strumenti perequativi. "In questo senso - si precisa - non può che ribadire quanto già espresso nell'ambito della trattazione dell'iniziativa 'Per Comuni forti e vicino al cittadino', vale a dire l'assoluta necessità di concludere al più presto la riforma 'Ticino 2020', un'importante misura strutturale di riordino, chiarificazione e semplificazione dei flussi finanziari e delle competente tra Cantone e Comuni"