Ora è una giornata. Il governo: 'Un'estensione della commemorazione potrebbe dilatare eventi e significato, col rischio della banalizzazione'. La parola al Gran Consiglio
Al di là della sostenibilità finanziaria, una commemorazione estesa a una settimana "potrebbe condurre a una dilatazione degli eventi e del loro significato, con il rischio della banalizzazione". Anche per questo motivo il Consiglio di Stato invita il parlamento a respingere la mozione inoltrata in gennaio dalla deputata Ppd Nadia Ghisolfi e cofirmatari che chiede governo di istituire una settimana della Memoria, in sostituzione e/o in aggiunta dell’attuale giornata cantonale della Memoria (il 27 gennaio), celebrata dal 2005 in ricordo delle vittime e dei popoli oppressi o discriminati.
"Sin dalla sua istituzione, nel rispetto della volontà del legislatore si è evitato di dedicare la giornata cantonale della Memoria unicamente alla Shoah, preferendo richiamare ogni forma di discriminazione, senza emettere alcun giudizio di valore o gerarchia tra di loro - scrive il governo prendendo posizione sull'atto parlamentare -. Grazie a questo approccio la rievocazione di questi drammi ha come obiettivo quello di ricavare dal passato lezioni per il presente, celebrando una memoria storica finalizzata a passare dal caso particolare alla individuazione di norme generali". Per decisione del Gran Consiglio, l'organizzazione della giornata è stata affidata ai dipartimenti Istituzioni ed Educazione, cultura e sport. "La collaborazione interdipartimentale - annota ancora il Consiglio di Stato nel proprio rapporto - ha così consentito di arricchire i programmi su più livelli e con diversi contenuti. Questa impostazione – a differenza di quanto ipotizzato dai mozionanti – risponde alla preoccupazione di voler commemorare tutti gli accadimenti storici nella diversità di approcci e nelle rievocazioni, i quali diversamente da quanto indicato nella mozione, non si sono limitati a un fatto in particolare, ma alle numerose tragedie che hanno costellato i periodi storici, come emerge dalle ultime dieci edizioni di questa giornata".
Sulla proposta di Ghisolfi e cofirmatari la parola passa ora al Gran Consiglio.