Con la riapertura delle frontiere sono stati individuati un'ottantina d'ingressi illegali nella Regione IV (Ticino) rispetto ai soli 15 di aprile
Con la riapertura delle frontiere tornano a salire anche gli ingressi illegali in Svizzera. In maggio, i soggiorni illegali sono stati 461, rispetto ai 215 registrati in aprile, indica oggi l'Amministrazione federale delle dogane (AFD). Di questi, un'ottantina sono stati individuati nella Regione IV, che rappresenta il Ticino. Il mese precedente erano stati soltanto 15.
L'incremento si è notato soprattutto a partire dallo scorso 16 maggio, quando sono state allentate una parte delle misure introdotte alle frontiere di Austria e Germania per contrastare la propagazione del coronavirus.
In maggio, i tentativi di far varcare illegalmente la frontiera da parte dei passatori sono stati 21 a fronte dei 30 nello stesso mese dell'anno scorso e dei 10 registrati ad aprile, indica l'AFD nel suo rapporto mensile.
Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, tuttavia, le entrate illegali sono state inferiori del 53%, mentre le attività di passatori si sono ridotte del 30%.
In marzo e aprile la reintroduzione dei controlli alle frontiere negli Stati Schengen, l'interruzione del traffico internazionale di autobus, treni e aerei e la chiusura dei piccoli valichi di confine in tutta la Svizzera avevano di fatto impedito ai migranti già presenti in Europa di continuare il loro viaggio. Secondo l'amministrazione delle dogane, dopo l'apertura completa dei confini, avvenuta lo scorso lunedì, le cifre dovrebbero avvicinarsi a quelle dell'anno scorso.