Ticino

Roberto Porta (Atg): 'Perdite per la stampa da 400 milioni'

Il presidente dell'Associazione ticinese dei giornalisti invita le autorità politiche a intervenire e a non dimenticare i media.

31 marzo 2020
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"Soffrivano prima della crisi generata dal coronavirus e soffrono ancor più adesso. In queste ultime settimane le testate giornalistiche del panorama mediatico svizzero stanno registrando un netto calo delle loro entrate pubblicitarie". Comincia così il comunicato stampa sottoscritto da Roberto Porta, presidente dell'Associazione ticinese dei giornalisti (Atg). Secondo “Stampa svizzera” – l’associazione dei media privati del nostro Paese – le perdite potrebbero raggiungere nel corso di questo 2020 i 400 milioni di franchi, "ciò che equivale a un crollo netto dalla portata epocale, pari al 50% del mercato pubblicitario svizzero". Un dato, evidenzia Porta, "che equivale a una sorta di allarme generalizzato per tutto il settore, non solo per gli editori ma più in generale per tutti gli operatori dei media nel nostro Paese".

Non per nulla per molti professionisti del settore è già scattato da diversi giorni il regime del lavoro ridotto, "segno che la situazione per i media del nostro Paese si fa sempre più critica" rimarca il presidente. Per questo motivo l’Associazione ticinese dei giornalisti invita le autorità politiche a non dimenticare o trascurare il settore dei media: "Anche le testate giornalistiche hanno bisogno dell’aiuto della mano pubblica, ora più che mai. Per quanto riguarda nello specifico il caso del Canton Ticino, la nostra associazione ricorda che proprio alla vigilia dello scoppio di questa emergenza, era lo scorso 14 febbraio, avevamo presentato un atto parlamentare del deputato Lorenzo Jelmini, sostenuto anche da diversi granconsiglieri di altri partiti, che chiedeva al Consiglio di Stato di passare all’azione e di creare una serie di strumenti economici a sostegno alla stampa, sia essa scritta, radiotelevisiva od online". Un “passare all’azione” che ora "si fa più urgente che mai, se non vogliamo assistere ad un crollo del settore e confrontare la nostra regione con ulteriori chiusure di testate giornalistiche. È il momento dell’azione, il sostegno alla stampa è più urgente che mai, le varie misure di sostegno all’economia devono tener conto anche delle esigenze dei media che operano nella Svizzera italiana".