Ticino

Coronavirus, anche il Tpf di Bellinzona corre ai ripari

Tribunale penale federale: disposizioni per il personale e per i dibattimenti. Al processo Fifa di domani niente pubblico e giornalisti in un'aula separata

8 marzo 2020
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Il coronavirus preoccupa anche la magistratura. E così la sede di Bellinzona del Tribunale penale federale corre ai ripari, introducendo delle "disposizioni  speciali" anche per i processi. Disposizioni - stabilite  da una cellula di crisi ad hoc attivata in seno al Tpf già prima dell'annuncio del primo caso positivo in Ticino - che scatteranno per la prima volta domani mattina con l'apertura del processo Fifa  per truffa e complicità in truffa.  Il pubblico, fa sapere il tribunale, "non potrà assistere al dibattimento"; i giornalisti  potranno assistervi, sempre nello stabile del Tpf, ma "in un'aula separata" nella quale il processo sarà "videotrasmesso" ; l'accesso all'edificio "è consentito solo a coloro che sono esenti da febbre: ogni persona deve farsi misurare la temperatura  corporea al momento  dell'ingresso in tribunale".

Dunque ulteriori misure, oltre a quelle presenti in situazioni normali, come il controllo tramite metal detector. "La cellula di crisi - spiega, interpellata dalla 'Regione', Mascia Gregori Al-Barafi, segretaria generale del Tpf  - si occupa della salute di  tutti i collaboratori del tribunale, con l'implementazione, già avvenuta, di regole di carattere igienico per diminuire il rischio di contagio, e di garantire la funzionalità del Tpf". Che oggi conta una settantina di collaboratori, fra giudici (venti), cancellieri e amministrativi. "Nell'elaborazione del piano pandemico ci siamo attenuti alle prescrizioni dell'Ufficio federale della sanità pubblica e della Seco, e alle raccomandazioni dell'Ufficio federale del personale. Inoltre siamo costantemente in contatto, oltre che con gli enti appena citati, con la hotline cantonale", indica ancora Gregori Al-Barafi. Per il Tpf non è comunque una prima. "Una decina di anni fa, quando c'era stata l'influenza suina, avevamo allestito un piano pandemico, che però non era stato necessario attuare", ricorda la segretaria generale del Tribunale penale federale.