33 i contagiati in TIcino sui 210 in tutta la Svizzera. Limitate le visite a ospedali e case anziani. Non sono toccati scuole e trasporti pubblici.
Arrivano nuove misure per rallentare la diffusione del Coronavirus, giudicata "seria e delicata", mentre i casi nel cantone salgono a 33. In particolare non sono consentite manifestazioni pubbliche e private con più di 150 persone partecipanti. Si raccomanda alle persone dei gruppi più vulnerabili particolare prudenza nella partecipazione a manifestazioni pubbliche e private. Non sono toccati scuole e trasporti pubblici.
Inoltre sono limitate le visite nelle strutture sanitarie e nelle case anziani: vietato l'accesso a chi ha febbre, tosse e raffreddore e a chi ha meno di sedici anni, mentre gli orari di visita sono ridotti. Le misure seguono la notizia di due ospiti contagiati in casa anziani nel Mendrisiotto, caso circa il quale il medico cantonale Giorgio Merlani ha ipotizzato che il virus sia stato portato da visitatori esterni e non da operatori della struttura. Direttive specifiche sono state emanate anche a chi offre assistenza domiciliare. Questo il sunto di quanto deciso:
La limitazione delle visite secondo i punti elencati di seguito è estesa, oltre alle strutture ospedaliere acute, anche alle case per anziani, agli istituti per invalidi, alle cliniche psichiatriche e alle cliniche di riabilitazione.
- Divieto di accesso a chiunque presenti febbre o tosse o raffreddore.
- Divieto di accesso ai minori di 16 anni.
- Orario di visita limitato a due ore al giorno (quattro ore per gli istituti per invalidi, cliniche psichiatriche, cliniche di riabilitazione).
- Visite consentite esclusivamente nelle camere dei pazienti. Durata di visita limitata a trenta minuti per singolo paziente (un’ora per gli istituti per invalidi, cliniche psichiatriche, cliniche di riabilitazione).
- Al massimo contemporaneamente due persone esterne per visita e per paziente e nelle camere doppie ammessi solo due visitatori alla volta.
- Divieto di sosta negli spazi comuni, prima e dopo le visite.
- Stato di salute dei visitatori e dettagli delle visite (orario entrata e uscita) registrati dalla Direzione sanitaria.
Direttive specifiche sono state emanate anche ai servizi di assistenza e cura a domicilio, ai centri diurni e ai centri educativi per minori. Tutte le strutture coinvolte sono già state contattate dall'Ufficio del Medico cantonale.
Quanto alle due ambulanze dell'esercito messe a disposizione dalla Confederazione, serviranno da supporto dati i tempi prolungati di sterilizzazione dei veicoli normalmente utilizzati. "Un compito sussidiario", insomma, come ha precisato il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa
La misure sono atte a difendere in particolare gli anziani e le altre categorie più vulnerabili. "La situazione si è accentuata con crescita sistematica ed è da considerare seria e delicata", ha precisato il presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta.
De Rosa ha confermato che i casi in Svizzera sono 210 – siamo dunque sulla soglia dell'epidemia – dei quali 33 in TIcino. Ha pertanto invitato a non prendere sottogamba le misure preventive suggerite dalla Confederazione.
Il medico cantonale ha poi ribadito che "il 100% della popolazione è potenzialmente contagiabile", e che a maggior ragione è importante che chi ha sintomi anche lievi eviti di mettere a rischio il prossimo. L'accelerazione degli ultimi giorni – un raddoppio dei casi in 48 ore – "sembra indicare un aumento", ma non è possibile per ora dire se questo sia dovuto a più contagi o più test.
Preoccupa in particolare il fatto che "vi siano dei casi che spuntano senza un chiaro legame".
Con riferimento alle case anziani, Merlani ha consigliato ai ragazzi di continuare a scrivere e telefonare ai loro nonni, invece di andarli a trovare. Anche il medico cantonale, come De Rosa, ha suggerito nuovamente di evitare assembramenti e incontri non necessari. Gli anziani dovrebbero in particolare evitare gli spazi affollati e "fare la spesa ogni settimana invece che ogni giorno, e scegliendo gli orari meno frequentati".
Quanto ai giovani: "È vero che sono meno vulnerabili alle possibili complicazioni, ma devono ricordare che possono essere proprio loro il veicolo di trasmissione del virus". Circa il controllo di chi è in quarantena, il medico ha sottolineato l'importanza della fiducia reciproca e della responsabilità individuale: "Non siamo uno stato di polizia". È d'altronde previsto che l'ampliarsi dei casi possa rendere sempre più difficile tracciarne relazioni e contatti.
Vitta prende atto della cinquantina di aziende che hanno chiesto l'accesso al lavoro ridotto e aggiunge che "prevediamo un trend al rialzo". Per questo sono state dedicate nuove risorse alla gestione delle domande, mentre una task force sta seguendo il settore turismo. Un gruppo di lavoro studierà misure supplementari per difendere e sostenere l'economia. Il direttore del Dipartimento delle finanze ha ricordato ancora lo strumento delle fideiussioni per le società che hanno problemi di liquidità.