Il Municipio applica il dispositivo del medico cantonale che vieta l'entrata di giovani sotto i 16 anni nei centri diurni ricreativi e socio assistenziali
“Siamo consapevoli che questa decisione potrà causare problemi alle famiglie iscritte, d’altra parte le direttive del medico cantonale a tutela della salute dei cittadini sono vincolanti e non permettono di fare altrimenti”. Così, oggi pomeriggio, il Municipio di Biasca nel comunicare la decisione di aver sospeso il servizio di mensa scolastica comunale offerto nel centro diurno Atte della terza età. Motivo della decisione, l'ordine impartito dal medico cantonale per contenere il rischio di propagazione del nuovo coronavirus Covid-19 e proteggere così la salute delle persone vulnerabili e ad alto rischio di complicazioni. In particolare col capoverso 2 del dispositivo cantonale viene proibito l'accesso dei minori al di sotto dei 16 anni nei centri diurni terapeutici, nei centri diurni socio assistenziali e nei centri diurni ricreativi, e questo indipendentemente se il giovane presenti tosse o febbre o raffreddore. “Considerato – scrive il Municipio ai genitori – che i vostri figli consumano il pasto nel Centro diurno socio assistenziale Atte, siamo costretti a sospendere il servizio di mensa scolastica fino a nuovo avviso”. L'esecutivo sta valutando altre soluzioni proponibili e “farà tutto il possibile per attuarle al più presto”.
Chi non fa dietrofront è invece l'autorità cittadina di Bellinzona. Oggi il capodicastero Servizi sociali Giorgio Soldini ha approfondito la questione con i responsabili delle quattro case anziani comunali. Dopo un confronto col medico cantonale, è stato deciso che i bambini delle Elementari che consumano il pranzo nella casa per la terza età Mesolcina potranno continuare a farlo a una precisa condizione: i degenti non potranno svolgere in quel locale le abituali attività di animazione. Queste, fino a nuovo avviso, si terranno perciò ai piani. Inoltre per i bambini saranno potenziate le misure igieniche, a partire dalla pulizia delle mani. Disposizioni speciali – aggiunge Soldini – sono state impostate anche per i pasti a domicilio che vengono cucinati al Centro Somen di Sementina: «Apposite misure sono state allestite per il personale che si occupa della consegna, così da ridurre al minimo il rischio di contagio».