Ticino

Coronavirus, cancellato il corteo dell'8 marzo

Niente sfilata femminista a Bellinzona, in ossequio alle disposizioni delle autorità federali. Ma la lotta delle donne 'continuerà in altre forme”

2 marzo 2020
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Il Coronavirus “ferma” anche le donne. Il corteo di Bellinzona dell8 marzo a Bellinzona è infatti stato annullato. “Le disposizioni delle autorità federali per contenere la diffusione del coronavirus impongono il divieto di manifestazioni con una partecipazione superiore alle 1000 persone – scrivono le portavoci in un comunicato stampa –  Per questo in una riunione  le organizzazioni promotrici hanno deciso di annullare la manifestazione prevista l’8 marzo a partire dalle 14 a Bellinzona. In questi ultimi anni la partecipazione alla manifestazione dell’8 marzo ha sfiorato il migliaio di persone e sull’onda dello sciopero del 14 giugno è realistico pensare che l’affluenza potesse superare questa cifra”.

Nonostante queste disposizioni, la lotta delle donne non si ferma.

Il collettivo femminista invita quindi tutte le donne, come del resto avviene a livello nazionale, a promuovere piccole iniziative di lotta e di mobilitazione. L’obiettivo è quello di disseminare il territorio delle nostre rivendicazioni, dando libero sfogo alla nostra creatività. "Le discriminazioni contro le donne non si fermano la domenica – si legge –Molte di noi sono attive in settori nei quali si lavora anche la domenica con salari bassi e condizioni di lavoro precarie, tutte noi svolgiamo il lavoro di cura e il lavoro domestico non retribuito anche la domenica, siamo vittime di violenze molestie e soprusi anche la domenica. Per questo anche se l’8 marzo cade quest’anno di domenica sarà per noi una giornata di sciopero dal lavoro produttivo e da quello riproduttivo. Siamo stufe di aspettare risposte che non vengono né da parte delle autorità politiche né dai tribunali. Alla parità sancita sulla carta non corrispondono reali e sostanziali trasformazioni delle nostre vite. Sia nel mondo del lavoro, sia a casa, sia in famiglia, nelle relazioni interpersonali o nello spazio pubblico, siamo ancora costantemente discriminate e considerate cittadine di serie B”. L’invito è quindi quello di “mobilitarsi in tutti i luoghi dove possibile, portare le nostre rivendicazioni in modo decentralizzato e far sentire la nostra voce. Chi volesse partecipare alle azioni promosse dal collettivo iolotto l’appuntamento è alle 14.00 in stazione a Lugano da dove partiremo per una sorta di sciopero itinerante che toccherà alcuni luoghi simbolo delle discriminazioni delle donne. La nostra lotta non si fermerà, coscienti che coscienti che i diritti di cui godiamo oggi non ci sono stai regalati da nessuno, ma sono stati conquistati con la lotta dalle nostre nonne e mamme e che la strada per la parità reale e l’autodeterminazione è ancora lunga e tocca a noi ora batterci per raggiungere questi obiettivi”.