Ticino

'Avere un lavoro, in Ticino non è sinonimo di una vita dignitosa'

Al Sud delle Alpi una persona su 10 povera nonostante l'impiego. Senza aiuti sarebbe del 50%. E il Ticino è l'unica regione dove i salari sono calati.

Non arrivare a fine mese nonostante si sia occupati (Foto: Ti-Press)
18 dicembre 2019
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La povertà nel nostro cantone è un problema alquanto serio. Lo conferma l’analisi di due documenti pubblicati nei giorni scorsi: l’Almanacco 2020 di Caritas e il rapporto commissionale del parlamento ticinese sulla Legge sul salario minimo, approvata la scorsa settimana dal Gran Consiglio.

Caritas nota che i poveri – coloro che percepiscono meno di quanto previsto per accedere agli aiuti sociali – aumentano in tutta la Svizzera dal 2014, nonostante la crescita economica generale: sono 675mila in Svizzera, +10% rispetto all’anno scorso. Quasi uno su dieci vive proprio in Ticino (che accoglie solo il 4,2% della popolazione nazionale). Elevato anche il numero dei sottoccupati: 9,6%, contro un 7,3% svizzero che secondo Caritas è comunque il più alto in Europa. Si sale al 14,8% per le donne.

Oltre il triplo rispetto ad altre regioni svizzere

Il rapporto della Commissione della gestione, dal canto suo, non aiuta a recuperare ottimismo: "Il tasso di povertà delle persone attive occupate (di 18 anni e più) nel 2016 in Svizzera è del 3,6%, in Ticino dell’11,7%", vi si legge. Questo dato "riguarda solo i residenti, dato che i frontalieri e altri lavoratori non residenti non sono presi in conto". Il tasso di povertà lavorativa – coloro che col proprio lavoro non arriverebbero a fine mese, e probabilmente neanche al 15 – "è oltre il doppio e addirittura oltre il triplo rispetto alle altre regioni del Paese ed è calcolato tenendo già conto dei trasferimenti sociali, vale a dire tutti gli aiuti pubblici e privati". Conclusione deprimente: "Ormai in Ticino avere un impiego non è più sinonimo di vita dignitosa".

Ticino sola regione in cui calano i salari

Gli aiuti sociali ci mettono una pezza, certo, ma la Gestione riprende i dati dell’Ufficio federale di statistica per mostrare come la situazione a lungo termine sia critica: "Senza aiuti in Svizzera il tasso di povertà risulterebbe essere del 30,7%, in Ticino del 50,9%, ben 20 punti percentuali sopra la media nazionale". Pertanto "nel nostro Cantone più gente necessita di aiuti sociali" e "le spese in questo settore sono nettamente superiori". Non va meglio guardando alla “lombardizzazione dei salari”: "Il Ticino è l'unica grande regione in Svizzera in cui si registra un calo dei salari mediani fra il 2008 e il 2016". Sempre nel 2016 il salario mediano ticinese si fermava a 5’262 franchi, contro i 6’235 franchi di quello svizzero.

...ma aumentano i premi delle casse malati

Caritas ieri ha allargato il compasso, notando anche l’aumento dei premi di cassa malati "più che raddoppiati negli ultimi 20 anni" nella Confederazione, e auspicando una riforma del sistema di sicurezza sociale. Il difficile è trovare soluzioni condivise.