Dopo l'inammissibilità del ricorso presentato lo scorso giugno, è venuto a mancare il requisito d'incensuratezza per l'esercizio della professione
Xenia Peran è stata radiata dal Registro cantonale degli avvocati. Contro il provvedimento, alla professionista luganese, è data facoltà di ricorrso dapprima al Tribunale cantonale amministrativo (Tram) e successivamente al Tribunale Federale (Tf). Dopo la conferma da parte del Tf della sentenza del 29 gennaio scorso pronunciata dalla Corte di appello e di revisione penale – il ricorso presentato da Peran era giunto tardivo ed era stato giudicato “inammissibile” – è venuto dunque a mancare il requisito di incensuratezza per l'esercizio della professione.
La legale era stata condannata alla pena detentiva di 20 mesi, sospesa condizionalmente per un periodo di prova di due anni, e alla pena pecuniaria di 45 aliquote giornaliere di 30 franchi ciascuna, per complessivi 1'350 franchi, oltre ai risarcimenti per le spese legali per “ripetuta appropriazione indebita qualificata, per avere indebitamente impiegato a profitto proprio e di terzi valori patrimoniali affidatile” da un suo cliente.