La storia di Ryan, pensava di avere il controllo ma la polvere l'ha distrutto. L'esperto: 'Sempre più giovani con esordi psicotici per colpa della canapa'
«È bastata una serata in discoteca. Da allora la coca mi ha rovinato la vita, all’inizio mi sentivo un Dio, più spigliato con le ragazze. Poi è iniziato il panico, ogni volta che tiravo mi bloccava il respiro, mi sembrava di morire, ero talmente in paranoia che non riuscivo nemmeno ad uscire di casa. Dopo la pista, avevo bisogno di vodka per placare l’ansia. Andava sempre peggio. Un vero inferno. Pensavo di poter controllare tutto. Che stupidità! La droga ha preso velocemente il sopravvento. All’inizio mi ‘spaccavo’ solo nel weekend, ma ben presto facevo ‘serata’ anche in settimana, sono scivolato velocemente nella dipendenza. Sono arrivato a rubare soldi a mia madre per la cocaina e l’ecstasy».
Incontriamo Ryan, 30 anni, in un bar a Lugano, vicino al Centro di accoglienza diurno Ingrado, con noi c’è anche un operatore di strada. La droga gli ha portato via tutto. Vorrebbe che altri, ascoltando la sua via Crucis, evitassero di farsi male. Soprattutto tanti ragazzini che prendono ecstasy per curiosità e poi si trovano intrappolati in un inferno. «Andrei anche nelle scuole a parlare della cocaina, dell’ecstasy, di come queste droghe ti ingabbiano, perché in Ticino la coca viene spacciata anche alle medie».
Soprattutto in questa fase di crescita, le droghe possono far deflagrare psicosi o malattie latenti. «La canapa può scatenare stati psicotici, la cocaina può amplificare e acutizzare ansia, paranoia e panico», spiega l’operatore di strada. Così è successo a Ryan. Cocaina ed ecstasy hanno fatto emergere tratti ansiosi della sua personalità. Lui è andato in tilt. «Per gestire il panico c’era solo l’alcol».
Come alla ‘roulette russa’, gli effetti variano da persona a persona. E la potenza aumenta: cannabis con più Thc, cocaina ed eroina più pure.
Ryan oggi ha 35 anni ed è in assistenza. Il suo primo tiro è stato a 18 anni, una sera in discoteca, poi è arrivato il resto: ecstasy, Lsd, alcol. Ha perso gli amici d’infanzia, sostituiti da ‘amici’ di tirata. Tutto è iniziato la notte di Natale. «L’atmosfera in famiglia era tesa, mio padre era ammalato. Sono uscito con un amico di tirocinio e siamo andati a ballare. Mi ha offerto la coca. Non ho sentito nulla. Gli ho chiesto di darmene una seconda dose. Quella mi ha tirato su. Mi sentivo euforico, avevo l’illusione di essere più sicuro. La mia timidezza era scomparsa», dice. Mentre parla si rolla una sigaretta. Intanto la cameriera ci ha portato tre succhi di frutta.
Ryan è un fiume in piena: «Ad ogni sniffata mi saliva il panico, sono finito diverse volte al Pronto soccorso. Quando la fumavo, la scarica mi arrivava dritta al cervello, non riuscivo più a controllarmi. Ho spaccato le porte di casa, mi sono tagliato la pancia con un coltello, mi saliva una voglia irrefrenabile di uccidere mista a istinti cannibali. Per calmarmi prendevo la Vodka», ricorda.
La coca ha aperto un nero abisso dentro di lui. «Un giorno mia madre mi ha dato il sacco a pelo e mi ha detto: ‘Non ti voglio più a casa’. Vedeva che mi distruggevo, ma non sapeva come aiutarmi. Tra noi non c’era dialogo. Ho dormito nei parchi di Lugano, poi sono finito da un amico eroinomane. Lì ho iniziato a tirare anche in settimana. Il giorno seguente ero depresso, vedevo tutto nero, e non riuscivo ad andare al lavoro».
Con un apprendistato in tasca, dai 18 ai 28 anni perde diversi posti anche se è bravo nella sua professione. «Quando lavoravo in Svizzera interna guadagnavo bene, potevo pagarmi la coca, poi ho perso tutto. Ho pregato mia madre di far sparire i soldi da casa. Avevo già rubato una volta, non riuscivo a controllarmi».
A Lugano, spiega, non era difficile trovarla. «Avevo i miei canali, mi rifornivo dai bancari, loro hanno quella migliore». Poi la droga si è presa tutto, i soldi non c’erano più... «Fidati, un modo lo trovi. Io l’ho spacciata e non ne vado fiero», dice con un fil di voce.
Da qualche anno Ryan ha dato una svolta alla sua vita, o almeno ci sta provando. «Un giorno mi sono detto basta: ‘O smetto o mi uccide lei’. Sono andato in comunità per disintossicarmi. Non nascondo che ho ricadute. Non vado più a cercarla. Confesso però, che se me la offrono, non sempre sono abbastanza forte per rifiutarla». Butta lì una giustificazione: «Quando hai visto tutto nero per anni, abituarsi a stare bene può anche spaventare».
Gli chiedo cosa direbbe ad un adolescente per non farlo iniziare: «Una volta che inizi, non torni più indietro. Tu smetti di esistere, c’è solo lei. Vai incontro alla morte. Anche la canapa è pericolosa, ti può scatenare un inferno dentro, come è successo a me».
Una vera roulette russa. «Si, quando inizi è già troppo tardi», conclude.
Adolescenti che si ‘sballano’ con gli psicofarmaci, cercano l’alienazione e rischiano di rimanere intrappolati in pericolose dipendenze. «Preoccupa davvero l’aumento di consumo di farmaci, l’ansiolitico Xanax è molto spacciato in Ticino e consumato in giovanissima età. Vi assicuro che è già ben conosciuto alle medie. Il mix pastiglie e alcol, a livello neurologico è devastante, disintossicarsi dalle benzodiazepine è molto difficile, possono dare anche l’avvio ad esordi di scompensi. Dalla moda del Makatussin, lo sciroppo codeinico mischiato con la gazzosa, siamo passati ai festini con Xanax. I giovani ricercano l’alienazione», spiega Marcello Cartolano, responsabile dei servizi ambulatoriali di Ingrado.
Oltre a canapa, alcol e cocaina, ora ci sono anche molti medicamenti. Sebbene per gli ansiolitici ci voglia una ricetta medica, c’è sempre una scorciatoia. «C’è un mercato nero di benzodiazepine molto ben organizzato. Consiglio attenzione, non si sa mai cosa ci sia nelle pastiglie». C’è poi il Fentanyl, la nuova frontiera dello sballo. «È un antidolorifico molto forte, che può velocemente portare ad uno stato di dipendenza, negli Usa ha causato migliaia di morti», spiega.
Lo stimolante per lo sballo, poi il tranquillante per sedarsi, il tutto in un brodo di alcol. «Vediamo sostanze sempre più potenti – il contenuto di Thc della cannabis è 10 volte superiore che nel passato – e tagliate con additivi o sostanze sempre più tossiche. Vediamo esordi psicotici innescati dalla canapa», spiega l’esperto.
Al Servizio per le dipendenze Ingrado di Lugano transitano una settantina di persone al giorno, 500 l’anno sono seguiti da vari terapisti, mentre il progetto di mediazione adolescenti, parenti e sostanze (Maps) riguarda un altro centinaio di persone. Quando un adolescente scoppia, tutta la famiglia viene presa a carico. «È bene avere sempre un dialogo aperto in famiglia, senza fare i moralisti, senza banalizzare i consumi. Vediamo ragazzini che come piccoli chimici mischiano sostanze ma sottovalutano gravi rischi. Come nella musica trap, il motto è ‘facile guadagno con minimo sforzo e il raggiungimento dello sballo ad ogni costo’», conclude.
(Su www.safezone.ch è possibile avere informazioni e consulenze online da esperti).