Ticino

Stress e burnout, il Cantone intervenga

Il Partito socialista propone un potenziamento della sorveglianza sul mondo del lavoro

Ti-press
2 ottobre 2019
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Stress, precarizzazione, burnout, mobbing: il mondo del lavoro presenta un conto preoccupante in termini di salute pubblica, 4,3 miliardi di franchi nel 2015 secondo uno studio della Seco. Contro il 'Lavoro ammalato, lavoro che fa ammalare' il gruppo del Partito socialista in Gran consiglio ha presentato una mozione (primo firmatario Fabrizio Sirica) che chiama l'autorità ad una azione più incisiva. 

Per, citiamo, 'Rafforzare la prevenzione a livello cantonale si propongono all'approvazione del Gran consiglio le seguenti misure:

1.    Si chiede che ci sia una sensibilizzazione dell’opinione pubblica riguardo al sostegno che si può ottenere qualora si avvertono problemi di salute legati al contesto lavorativo, ad esempio attraverso spot televisivi e comunicazioni a mezzo stampa;

2.    Creare una “help line” in cui si può ottenere informazioni utili e se richiesto un aiuto, un supporto; deve essere gestita da personale adeguatamente formato, deve essere conosciuta, accessibile e garantire l’anonimato;

3.    Rafforzare il laboratorio di psicopatologia del lavoro: questo servizio è di grande aiuto e permette di dare sostegno ai dipendenti in difficoltà, è però fondamentale che venga maggiormente conosciuto e rafforzato in termini di unità lavorative e nel suo ruolo formativo, di consulenza e primo aiuto;

Per 'Rafforzare l controllo in generale':

4.    L’ufficio dell’ispettorato del lavoro deve verificare non soltanto gli aspetti riguardanti la contrattualistica, deve anche verificare l’organizzazione del tempo di lavoro (è risaputo che un’organizzazione mal fatta incrementa i rischi psico-sociali e la compatibilità con la vita privata) e lo stile di gestione dei dipendenti;

5.    Sottoporre ai dipendenti di aziende controllate dall’ispettorato e con più di 10 collaboratori un formulario (che deve poter essere anonimo e che indaga rispetto al clima di lavoro e al trattamento) in modo da poter intervenire imponendo se caso dei corsi di formazione per la gestione del personale; solo così si può prevenire casi di mobbing e rischi di burn out;

6.    Rafforzare la collaborazione con il laboratorio di psicopatologia, se vi è il lasciapassare da parte del paziente, intervenire nei posti di lavoro patologici;

7.    Dopo un anno dall’entrata in vigore dell’ispettore supplementare, fare un bilancio dell’operato per verificare se è sufficiente o va rafforzato il suo operato con l’assunzione di altri ispettori;

 “Il Cantone e gli enti sussidiati devono attivarsi in questo ambito come modello. Pertanto si chiede che lo Stato e gli enti sussidiati adottino le seguenti misure”:

8.    l’organizzazione da parte dell’Ispettorato del lavoro di indagini indipendenti ed esaustive sul clima di lavoro nel Cantone e presso gli enti sussidiati, con la pubblicazione dei risultati;

9.    l’obbligo per lo Stato e per le strutture beneficiarie di sussidi di autocertificare pubblicamente che sono dotate di personale qualificato sufficiente e che lo impiegano nelle mansioni previste dalle loro qualifiche, come pure che sostituiscono tempestivamente le assenze per garantire la qualità delle cure e dell’assistenza, oltre che un lavoro con carichi normali;

10. l’obbligo per lo Stato e per le strutture beneficiarie di sussidi di pubblicare un’autocertificazione in base alla quale essi non ricorrono al lavoro gratuito fatto da stagisti e praticanti sfruttati, che limitano a situazioni eccezionali il lavoro su chiamata/precario, e le esternalizzazioni (pulizie, ecc.);

11. l’obbligo per lo Stato e per le strutture beneficiarie di sussidi di pubblicare un’autocertificazione in base alla quale essi rispettano le normative della legge sul lavoro relative a rispetto del riposo settimanale (max. 6 giorni consecutivi), rispetto del riposo giornaliero (almeno 11 ore di riposo), rispetto alla limitazione del lavoro su massimo due domeniche al mese;

12. la tolleranza zero per lo stile di gestione autoritario e verticistico: lo Stato deve sospendere i sussidi agli enti con gestioni autoritarie e verticistiche fino al ripristino della normalità;

l’indennizzo e il ricollocamento del personale che denuncia situazioni di clima di lavoro negativo e che viene ingiustamente licenziato.