La Commissione respinge la proposta di Crivelli Barella (Verdi). 'La situazione della rete stradale ticinese non consente di concretizzarla'. Parola al plenum
“La rete stradale ticinese non permette di dedicare e destinare strade completamente chiuse al traffico alla mobilità lenta per una volta al mese”. Lo scrive Fabio Schnellmann (Plr), relatore per la Commissione ambiente, territorio ed energia sulla mozione di Claudia Crivelli Barella che propone d’istituire in Ticino una domenica senz’auto al mese, da marzo a ottobre.
Sulla scorta della buona esperienza fatta con slowUp, manifestazione giunta alla nona edizione e che garantisce strade chiuse al traffico veicolare per una giornata fra Locarno e Bellinzona. Giornata apprezzata dai ticinesi, e quindi perché non dare un seguito all’iniziativa, propone Crivelli Barella? Negativo il parere della Commissione, mentre il plenum si esprimerà nel corso della prima seduta dopo la pausa estiva in agenda a partire da lunedì prossimo, 16 settembre.
Per quanto la mozione sia ritenuta “senza dubbio valida” e persegua “obiettivi lodevoli” secondo la maggioranza della Commissione la situazione della rete stradale ticinese non consente di concretizzarla. “Constatiamo infatti che – scrive il relatore Schnellmann – quando, per eccezionali eventi, alcune strade vengono chiuse al traffico (visita Pompeo, Gp ciclistico di Lugano, Tour de Suisse ecc.) le altre arterie sono pressoché paralizzate, creando ritardi e malumori fra la popolazione già in queste particolari ed eccezionali situazioni”. Pertanto “risulta complicato oggi procedere, anche solo in alternanza, alla chiusura al traffico per otto domeniche l’anno di alcune arterie stradali”, valuta Schnellmann, che fa notare come tuttavia “diverse realtà locali procedono già, in occasione di puntuali eventi, alla chiusura al traffico di determinate strade per dedicarle alla mobilità lenta”. La proposta della Commissione, rivolta al Cantone, è invece quella di raddoppiare slowUp, valutando un “evento simile” da tenersi “nel Sottoceneri una volta l’anno”