Da un'inchiesta emerge che i genitori si ostinano a portare a scuola i figli con l'auto perché temono incidenti
Fra una quindicina di giorni inizierà, anche in Ticino, il nuovo anno scolastico. Il Touring Club Svizzero (Tcs), sempre attento al problema della sicurezza degli scolari sul tragitto casa-scuola ha condotto un'inchiesta – che ha coinvolto 507 persone domiciliate in Svizzera con bambini tra i 4 e i 13 anni – per conoscere quali sono le maggiori paure dei genitori in quest'ambito. È emerso che se i genitori si ostinano a portare a scuola i loro figli con l'auto è perché temono che incappino in incidenti, ammettono che i loro figli conoscono poco le regole stradali, ma anche per una certa loro comodità.
Analizzando le ragioni di questa paura, si rileva che i genitori puntano il dito soprattutto contro la velocità nei pressi delle scuole e l’alto numero di veicoli nel traffico. Nella fattispecie, si tratta della velocità massima autorizzata nelle vicinanze delle scuole: nei due terzi dei casi, il percorso casa-scuola passa su strade con velocità limitata a 50 km/h.
Nel 2017 sono stati 185 i bambini rimasti gravemente feriti nella circolazione stradale.
Per affrontare l'inizio del nuovo anno scolastico senza timori, il Tcs consiglia:
1. Davanti a un passaggio pedonale, bisogna fermarsi prima del cordolo del marciapiede, guardare nei due sensi e ascoltare attentamente il rumore del traffico;
2. Prima di attraversare, sincerarsi che le ruote dei veicoli siano completamente ferme;
3. Non correre attraversando la strada, ma camminare normalmente;
4. Scegliere il percorso più sicuro, non necessariamente quello più breve;
5. Fare assieme più volte il percorso casa-scuola nei giorni che precedono l’inizio delle scuole, per attirare l’attenzione del bambino sulla presenza di eventuali pericoli;
6. Sulle strade prive di marciapiede, bisogna camminare preferibilmente sul lato contrario alla circolazione del traffico;
7. Dare l’esempio in ogni momento, dato che i bambini osservano il comportamento degli adulti e lo imitano;
8. Vestire il proprio figlio con indumenti chiari, affinché sia ben visibile.