Il deputato Raoul Ghisletta interpella il Consiglio di Stato. Molte abitazioni sono inadeguate, certi proprietari di immobili sono reticenti a effettuare adeguamenti
Il Consiglio di Stato “è cosciente che il lassismo nella verifica delle misure antincendio in Ticino porta ad esporre al rischio di morte e ferimento molti inquilini ed utenti di stabili?” A chiederlo al governo è il deputato socialista Raoul Ghisletta, a cui non sono sfuggite le dichiarazioni di Daniel Conti pubblicate ieri su queste colonne. Conti, per conto dell’Associazione dei tecnici riconosciuti antincendio (Atra), denuncia l’atteggiamento di certi proprietari di immobili che, informati sui costi necessari per rendere gli edifici idonei, manifestano una certa “resistenza” ad affrontare “le spese richieste per gli adeguamenti”. Motivo per cui oggi ci si ritrova con molte abitazioni inadeguate. Ad esempio mancano porte tagliafuoco in grado di mantenere percorribili le vie di fuga per gli inquilini. “Purtoppo i fatti di cronaca mettono in evidenza come, in particolare negli edifici più vecchi, non ci sia una sorveglianza attiva sul mantenimento delle misure di prevenzione e protezione antincendio necessarie”, scrive l’Atra in una recente presa di posizione. “La sintesi – rilancia Ghisletta all’indirizzo dell’Esecutivo cantonale – è che la vigilanza dei Comuni sull’applicazione delle misure di sicurezza antincendio in Ticino è insufficiente, salvo lodevoli eccezioni, anche perché i Comuni sono lasciati soli dal Cantone e manca in Ticino un Istituto cantonale per l’assicurazione contro gli incendi e gli eventi naturali, come invece esiste in ben 19 Cantoni”. Alla luce di quella che Ghisletta definisce una “situazione insoddisfacente” il granconsigliere socialista chiede dunque al Consiglio di Stato se “intende attendere che si verifichi un grave evento per dare avvio ad un monitoraggio della prevenzione antincendio e del controllo della sicurezza antincendio, che la legge edilizia affida ai Municipi? Intende finalmente sostenere seriamente i Municipi nell’impegnativo e delicato lavoro di prevenzione antincendio? Intende trasferire dal Dipartimento delle finanze al Dipartimento del territorio l’Ufficio cantonale della difesa contro gli incendi, per rafforzarlo attraverso la sinergia con gli uffici esistenti, che da decenni operano un egregio monitoraggio dei problemi e dei rischi ambientali?”.