Imposta di circolazione: la formula non tiene più conto della potenza. Con aumenti anche del doppio per certe categorie. Canova (Di): 'Vetture inquinanti'
Altro che aumento: per i proprietari di automobili con poca potenza e qualche anno sul cruscotto la nuova imposta di circolazione potrebbe trasformarsi in un vero e proprio salasso. Rispetto al calcolo in vigore, la nuova formula presentata dal Consiglio di Stato il mese scorso, ora al vaglio del parlamento, potrebbe comportare per le vetture immatricolate prima del 2009 il raddoppio del prelievo. A segnalarcelo è un nostro lettore che ha contattato Camorino per una proiezione. «Aumenti di tale entità non possono essere esclusi a priori – conferma Cristiano Canova, capo Sezione della circolazione – ma sono da ricondurre a vetture dal forte impatto ambientale, a volte dalla potenza limitata e quindi particolarmente favorite con la formula attualmente in vigore». È noto che il governo, sebbene sia sorta la necessità di modificare il calcolo, ritiene fondamentale continuare a “promuovere la mobilità sostenibile”, in linea con il Piano energetico cantonale. Chi ha immatricolato la macchina prima del 2009 oggi è escluso dal sistema bonus/malus, ergo dagli ecoincentivi che negli ultimi anni sono serviti da traino per tentare di contenere le emissioni, via via che il parco veicoli cantonale si rinnovava. Detto del parametro ‘eco’ per le immatricolazioni più recenti, la formula in vigore considera come ulteriori criteri di imposizione la potenza e la massa a pieno carico. Dato che la nuova formula avallata all’unanimità dal governo non contempla più il criterio della potenza, bensì massa a vuoto ed emissioni di CO2, «la sua applicazione può avere un impatto significativo su determinati veicoli» spiega Canova. Sia negli aumenti che nelle diminuzioni dell’imposta, a dipendenza del modello. «Da un lato la considerazione delle emissioni di CO2 per tutto il parco veicoli permetterà di avvantaggiare le vetture meno inquinanti e più rispettose dell’ambiente, dall’altro l’abbandono della potenza quale criterio di imposizione elimina quel forte svantaggio che colpisce le vetture potenti – commenta il capo Sezione –, in particolare nel confronto con la media dell’imposta di circolazione applicata per lo stesso veicolo in altri cantoni». Ecco perché, ad esempio, una Bmw 116i immatricolata nel 2007 con la nuova formula beneficerà di un’imposta meno cara rispetto a ora. Al contrario, la tassa prelevata sulla targa di una Renault Clio 1.2 del 2007 sarà del 25% maggiore a quella attuale.
A risentirne potrebbero dunque essere quelle vetture più datate utilizzate come seconda macchina in famiglia, solitamente conservate per spostamenti brevi e senza particolari pretese. Il governo come giustifica questa impostazione? “Nell’allestire la nuova formula il Consiglio di Stato ha voluto in particolare premiare e promuovere le vetture più rispettose dell’ambiente – ci fanno sapere da Palazzo delle Orsoline –, non svantaggiare chi per necessità ha l’esigenza di acquistare una vettura dall’elevata capacità di carico come pure allinearsi alla media svizzera per eliminare le enormi differenze di imposizione a cui erano sottoposte determinate automobili”. Se questa impostazione andrà bene a tutti non è ancora dato sapere, visto che – lo ricordiamo – sono pendenti due iniziative popolari lanciate dal Ppd che fra l’altro chiedono di limitare il gettito complessivo dell’imposta di circolazione.
In conclusione è bene ricordare che casistica a sé fanno le automobili d’epoca (indicate come tali sulla ‘carta grigia’), la cui imposta resta fissa. Mentre sono circa settemila (il 2% del totale) le automobili immatricolate prima del 2009 senza valore di CO2 registrato. Per questi veicoli l’imposta sarà calcolata allo stesso modo delle altre auto. La sola differenza è che il valore di CO2 sarà calcolato manualmente, applicando un metodo di calcolo utilizzato dall’Ufficio federale delle strade (Ustra) e già oggi impiegato dal Servizio immatricolazioni. “La loro correzione – si legge nel messaggio governativo – comporterà comunque un discreto carico amministrativo”.