Il presidente del Tribunale penale cantonale dopo il sì del governo al quinto giudice ordinario. Gobbi: spero che il Gran Consiglio evada celermente la nostra richiesta
Un primo concreto passo verso il potenziamento dell’organico dei giudici del Tpc, il Tribunale penale cantonale, è stato compiuto ieri. Il Consiglio di Stato ha formalmente aderito alla proposta del Dipartimento istituzioni di aumentare da quattro a cinque il numero dei magistrati ordinari, varando, rende noto lo stesso Esecutivo, il relativo messaggio all’indirizzo del parlamento. Se condiviso dal Gran Consiglio, il potenziamento richiederà una modifica della Legge sull’organizzazione giudiziaria. «Spero che il parlamento evada celermente il messaggio governativo e che lo evada accogliendo quanto prospettato dal Consiglio di Stato», dice alla ‘Regione’ il capo del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi.
L’intenzione di assegnare un magistrato ordinario in più al Tribunale penale, il governo l’aveva manifestata agli inizi dello scorso agosto nell’annunciare la designazione dell’avvocato Manuela Frequin Taminelli quale giudice supplente a tempo pieno. Designazione resasi necessaria, ricorda il governo, “a seguito delle richieste di potenziamento dell’organico che il Tribunale penale cantonale aveva formulato all’attenzione del Consiglio di Stato”, dato che “la difficile situazione”, quanto a carico di lavoro, “imponeva interventi urgenti”. Operativa dal settembre 2018, Frequin Taminelli “rimarrà in carica sino al più tardi alla pubblicazione del bando di concorso relativo al nuovo giudice ordinario (al quale ovviamente potrà partecipare, ndr)”, qualora il Gran Consiglio dovesse dare luce verde al potenziamento. Ma al Tpc non era stato assegnato solo un giudice supplente a tempo pieno: l’Esecutivo gli aveva anche attribuito, in maniera definitiva, i due vicecancellieri in più accordati al Tribunale nel luglio 2017 a titolo provvisorio, sino a fine 2018. Misure queste “tese a porre un freno all’accumularsi delle giacenze dal profilo degli incarti” trattati dal Tpc. E come emerge dal rapporto sull’attività 2018 del Tribunale penale cantonale, rileva ancora il governo, “è soltanto grazie alla presenza dell’organico potenziato di un giudice e di due vicecancellieri aggiuntivi – oggi (ieri, ndr) nominati – che è stato possibile evadere più incarti, contenendo e stabilizzando le giacenze”. Se il Gran Consiglio approverà il potenziamento «verrebbe consolidata una posizione che già c’è: da un po’ di tempo disponiamo infatti di un quinto giudice, ancorché supplente – osserva, da noi interpellato, il presidente del Tpc Mauro Ermani –. Ed è grazie anche a questo giudice supplente se il Tribunale ha potuto chiudere il 2018 in sostanziale pareggio». Un consolidamento – con il passaggio, ancorato alla legge, da quattro a cinque giudici ordinari – «oggettivamente indispensabile», sottolinea Ermani: «Con quattro giudici ordinari sarebbe molto difficile andare avanti».
Nel pacchetto di potenziamenti in seno agli uffici giudiziari sotto la lente del Dipartimento istituzioni figura pure l’assegnazione di un procuratore ordinario in più al Ministero pubblico: dagli attuali ventuno pp (procuratore generale incluso) a ventidue. Un ulteriore procuratore pubblico che opererebbe verosimilmente nel gruppo di magistrati inquirenti dedito al perseguimento dei reati finanziari. Il messaggio governativo? «Arriva. Come Dipartimento – sostiene Gobbi – saremmo pronti. Resta solo da chiarire la questione delle competenze dei segretari giudiziari». Dunque: un pp ordinario in più, ma anche l’attribuzione di competenze decisionali ai segretari (indagini, emanazione di decreti d’accusa o di non luogo a procedere ecc.) per il cosiddetto penale minore: è la duplice proposta del Dipartimento. «Abbiamo chiesto sì di estendere le competenze dei segretari giudiziari, limitatamente però alle contravvenzioni – rammenta il pg Andrea Pagani –. Estenderle anche ai delitti e ai crimini sarebbe contrario all’ordinamento. In materia di contravvenzioni non sarebbe necessaria la delega del pp: basterebbe stabilire nella legge che i segretari sono autonomi nella gestione dei procedimenti penali contravvenzionali».
La parola passa al Gran Consiglio. Dell’esame del messaggio appena licenziato dal governo, per l’attribuzione di un giudice ordinario in più al Tribunale penale cantonale, si occuperà la commissione ‘Giustizia e diritti’. «Penso che sull’urgenza di questa misura si sia tutti d’accordo, per cui affronteremo il dossier con una certa sollecitudine – sostiene il deputato socialista Carlo Lepori, presidente della commissione parlamentare –. Difficilmente però, dati i tempi stretti, il o i rapporti sul messaggio verranno stilati prima della pausa estiva dei lavori del Gran Consiglio». Lepori coglie comunque l’occasione per ribadire quanto dichiarato alla ‘Regione’ qualche giorno dopo la seduta costitutiva della ‘Giustizia e diritti’. «Come commissione – afferma – vorremmo pure avere una visione d’insieme su riforme e potenziamenti riguardanti l’organizzazione giudiziaria ticinese, dunque sulla situazione del sistema giudiziario in generale». E ciò anche per non procedere sempre con cerotti. «Per questo già prima dell’estate incontreremo il governo, per sapere quale sia il suo piano in materia», fa ancora sapere il coordinatore della ‘Giustizia e diritti’. Commissione, questa, introdotta dalla nuova Legge sul Gran Consiglio, in vigore da inizio maggio. In base alla rivista normativa sul parlamento, la ‘Giustizia e diritti’ “esamina e preavvisa” anche “gli oggetti riguardanti l’organizzazione giudiziaria”.