Il Consiglio di Stato vuole registrare tutti i datori di alloggio che operano attraverso la piattaforma online a incasso diretto
In futuro chiunque intenda affittare un alloggio tramite una piattaforma online come Airbnb dovrà essere registrato tramite un numero di identificazione. È la principale novità tra le "importanti modifiche" alla Legge sul turismo annunciate stamattina dal Consiglio di Stato, che ha licenziato il relativo messaggio all'intenzione del Gran Consiglio. Il Ticino potrebbe così diventare il primo cantone a richiedere un numero identificativo, un requisito – fa notare il governo in una nota – "già introdotto positivamente in altre città europee e internazionali".
Evitare una distorsione della concorrenza; rendere sistematico l'incasso della tassa di soggiorno e della tassa di promozione turistica; e facilitare i controlli, eliminando al contempo il fenomeno del subaffitto non dichiarato da parte degli inquilini: è triplice l'obiettivo perseguito dall'esecutivo cantonale con le misure varate oggi.
I provvedimenti renderanno un po' meno agevole affittare alloggi tramite Airbnb e simili. Ma neanche troppo. Per i proprietari si tratterà 'semplicemente' di ottenere l'attestazione di idoneità dei locali adibiti ad alloggio turistico da parte del Comune, così come una dichiarazione di avvenuta registrazione presso la polizia per la notifica dei pernottamenti.
Gli ospiti saranno chiamati a pagare la tassa di soggiorno direttamente all'operatore della piattaforma online al momento della prenotazione. L'Agenzia turistica ticinese (Att) – alla quale viene affidato il compito di concludere accordi con Airbnb & co. – potrà usare i proventi del balzello "per il finanziamento di progetti turistici cantonali"; ma se le quattro Organizzazioni turistiche regionali (Otr) non dovessero essere d'accordo, gli introiti andranno riversati a queste ultime.
Sulla base dei dati 2018 (175mila pernottamenti via Airbnb), l'importo globale della tassa di soggiorno che potrebbe venir riversata all'Att sarebbe di 350mila franchi; le Otr, dal canto loro, incessarebbero 220mila franchi di tassa di promozione.