Dopo il voto del Gran Consiglio si lavorerà a una soluzione normativa compatibile con il diritto federale. La tassa 2018 sarà rimborsata
Lia, ciao ciao. Il Gran Consiglio ha oggi decretarto l'abrogazione della controversa Legge sulle imprese artigianali aderendo con 42 voti (30 i no e 9 le astensioni) al rapporto di maggioranza stilato dalla leghista Amanda Rückert e dalla democentrista Lara Filippini. Rapporto in linea con il messaggio governativo che sollecitava l'abolizione della normativa cantonale considerata in tre sentenze dal Tribunale cantonale amministrativo incompatibile con il diritto federale e segnatamente con la legge sul mercato interno. Con il voto odierno il parlamento ha dato inoltre dato mandato alla Commissione della legislazione di elaborare una soluzione legislativa che da un lato salvaguardi gli obiettivi della Lia (in primis la lotta contro la concorrenza sleale) e dall'altro sia conforme al diritto superiore. L'elaborazione di questa soluzione alternativa avverrà anche sulla base di una iniziativa parlamentare elaborata, depositata da Rückert.
Avvicinato dalla Regione, il presidente dell'Unione associazioni dell'edilizia Piergiorgio Rossi, non ha nascosto la propria delusione per la decisione del Gran Consiglio confermando l'ipotesi referendum: un passo in tal senso verrà discusso dall'Uae in una riunione convocata per lunedì prossimo.
Tornando ai lavori parlamentari, il Gran Consiglio ha pure deciso, con 57 sì, il rimborso della tassa 2018 d'iscrizione all'albo a quelle ditte che hanno già pagato. È stato così accolto un emendamento del popolare democratico Maurizio Agustoni, emendamento ispirato da una mozione di Simone Ghisla (Ppd) e Fabio Schnellmann (Plr).