Guardie di confine, 'Avere una cassa 'nera' non è prassi usuale'

Il comandante del Corpo delle guardie di confine regione IV (Ticino), Mauro Antonini, e l’ufficiale responsabile del personale lavoreranno a Berna fino al termine dell’inchiesta amministrativa avviata su presunte irregolarità all’interno del Corpo. Così ha risposto il Consiglio federale a un’interrogazione del consigliere nazionale Marco Chiesa (Udc) che chiedeva lumi sulla vicenda.

Il comandante e l’ufficiale del Cdcf IV erano stati sollevati dal loro incarico in agosto e spostati a Berna per assumere altre mansioni dopo che il direttore dell’Amministrazione federale delle dogane era stato informato della vicenda. 

Ad un’ulteriore domanda del democentrista ticinese se fosse una prassi dei vertici del Corpo quella di "gestire discrezionalmente un fondo cassa di mezzi finanziari federali" – particolare rivelato da laRergione – il Governo ha risposto che "non si tratta di una prassi normale".

In merito alla presenza, ai retroscena e alla gestione di una "presunta cassa", l’esecutivo ha aggiunto che non è possibile al momento fornire informazioni. "Questi aspetti rientrano nelle indagini svolte dalla Giustizia militare" che ha avviato l’assunzione preliminare delle prove. "Fino ad oggi non sono note altre casse di questo genere all’interno dell’Amministrazione federale delle dogane", ha aggiunto il Consiglio federale.

Il Governo precisa inoltre che "per garantire la condotta e l’esecuzione del servizio nella regione IV, la direzione è stata subito affidata ad interim al capo del circondario doganale del Ticino, Silvio Tognetti, assistito – in ambito operativo – dal sostituto del comandante, Fabio Ghielmini".

Infine, l’esecutivo ha escluso qualsiasi "correlazione tra la partenza del comandante della regione VI (Ginevra) e la situazione in Ticino". Il comandante Olivier Botteron, dopo aver guidato la regione ginevrina per quasi quattro anni, si è infatti candidato presso la polizia municipale di Losanna, ottenendo il posto di comandante.