Inchiesta sui due alti ufficiali delle Guardie di confine ticinesi: il provvedimento comunicato oggi dal direttore Bock. Giustizia militare al lavoro
Il comandante del Corpo guardie di confine regione IV, Mauro Antonini, è stato sollevato oggi dall'incarico e trasferito ad altra mansione interna. Lo ha comunicato nel tardo pomeriggio il direttore dell’Amministrazione federale delle dogane, Christian Bock, con un’informazione trasmessa a tutti i collaboratori delle dogane e delle guardie di confine attivi sul piano nazionale, non solo al sud delle Alpi. Nel frattempo la conduzione delle guardie di confine ticinesi è affidata ad interim a Silvio Tognetti, direttore dell’Amministrazione doganale quarto circondario, cui viene affiancato il sostituto del comandante, Fabio Ghielmini. “Simili misure in materia di personale – sottolinea Bock – sono normali in siffatte situazioni e non sono il risultato dell'inchiesta in corso”. Nel frattempo, aggiunge, la Giustizia militare ha avviato l'assunzione preliminare delle prove.
L’inchiesta amministrativa interna avviata il 17 agosto, ricordiamo, concerne due alti ufficiali delle guardie di confine ticinesi. Il trasferimento di Antonini – che non risulta essere indagato – è dunque motivato da questioni precauzionali legate alle modalità di esecuzione delle indagini. I due alti ufficiali sottoposti a verifiche sono il responsabile del personale (46 anni) pure trasferito ad altre mansioni e da metà agosto sostituito provvisoriamente da Ivan Rotta, specialista in risorse umane in seno alle Dogane del quarto circondario; e un 58enne invece sospeso fino al termine dell’inchiesta.
L’avvio delle indagini è stato chiesto direttamente dal direttore generale Bock – in carica da due anni e con un profilo molto rigoroso, tanto da aver subito introdotto il giuramento – al consigliere federale Ueli Maurer, in qualità di Capo del Dipartimento federale delle finanze da cui dipendono sia l’Amministrazione federale delle dogane, sia l’Ufficio federale del personale. La posizione del 58enne – che respinge ogni accusa – sarebbe legata alla sua funzione di socio e gerente (datata a Registro di commercio marzo 2015) di un’impresa di costruzioni; ma potrebbe esserci dell'altro, sul suo conto. Quanto al capo del personale, da anni risulta esserci un diffuso malcontento nella truppa per le sue modalità di gestione. Tanto che la segnalazione che ha fatto scattare l'inchiesta sul suo conto è stata firmata da tutti i capiposto, responsabili delle singole dogane.