L'Associazione per la difesa del servizio pubblico sostiene pienamente la posizione del Cds e auspica sia respinta l'eventuale iniziativa popolare
Ieri sera si è tenuta l’Assemblea annuale dell’Associazione per la difesa del servizio pubblico. Essa ha approvato il rapporto di attività dello scorso anno, periodo in cui si è occupata prevalentemente della difesa dei servizi postali, della SSR, delle finanze pubbliche, della politica ospedaliera, della sociopsichiatria, delle FFS e della navigazione sul Lago maggiore. L’Assemblea è stata seguita da un' interessante relazione di Thomas Giedemann, macchinista e presidente SEV, sezione macchinisti, sul futuro delle FFS. Infine i presenti hanno adottato, all’unanimità, una risoluzione sul Cardiocentro. Essa ha preso atto, con viva preoccupazione, delle vicende in corso riguardanti il futuro assetto giuridico della struttura, e in particolare del lancio di un’iniziativa popolare, la cui ricevibilità va verificata, tendente a mantenere uno statuto di particolare autonomia dello stesso rispetto all’Ente ospedaliero cantonale. L’Associazione ricorda che la creazione di una fondazione privata, come vorrebbe l’iniziativa, significa che il Cardiocentro sarebbe sottratto al controllo democratico esercitato annualmente dal Parlamento, nello stesso modo in viene svolto per l’EOC. L’Assemblea sostiene pertanto le chiare posizioni del Consiglio di Stato e del Consiglio di amministrazione dell’EOC, nel senso che il Cardiocentro deve essere integrato nell’EOC stesso. Auspica che l’iniziativa popolare “Grazie Cardiocentro”, qualora fosse sottoposta in votazione popolare, venga respinta dai cittadini ticinesi.