Il Ministero pubblico ha proposto pene pecuniarie sospese, a cui si aggiungono le spese di giustizia e giudiziarie tra i 2'900 e i 3'500 franchi
Il diretto resposabile dell'inquinamento del Vedeggio in territorio Mezzovico-Vira nel gennaio 2017 è un cantiere che si trovava a ridosso dell’argine sinistro del fiume. Il Ministero pubblico ha chiuso la propria inchiesta, emettendo quattro decreti d'accusa nei confronti dei responsabili del cantiere. Lo ha reso noto oggi il Dipartimento del territorio. A causa dell'avvelenamento sono morti almeno 483 pesci.
La Procura ha proposto pene pecuniarie sospese, tra le 20 e le 30 aliquote, a cui si aggiungono le sanzioni, le spese di giustizia e quelle giudiziarie con importi variabili tra i 2'900 e i 3'500 franchi.
"Alla luce di quanto emerso – si legge nella nota – il Cantone si è costituito accusatore privato, per la mancata resa di pesca del patrimonio ittico morto e le spese di ripopolamento per riportare l’equilibrio alla situazione precedente l’inquinamento, per il valore ecologico delle specie non allevate in piscicoltura, per gli interventi d’urgenza, le verifiche, la raccolta e l’allontanamento dei pesci".
Il comunicato sottolinea inoltre che nel recente bilancio attività 2017 del Nucleo operativo incidenti, è risultato che le industrie e i cantieri edili sono tra le maggiori fonti di episodi negativi. "In linea generale, sarà pertanto importante proseguire nell’applicazione delle misure preventive avviate in passato ed espressamente mirate a queste due categorie".