Ticino

A dicembre 2020 il Metrò Ticino

Le città ticinesi saranno più... vicine. Soddisfazione per la buona collaborazione oggi nell'incontro tra Consiglio di Stato e la direzione delle Ffs

(Ti Press)
2 agosto 2018
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Il Consiglio di Stato, guidato dal Presidente Claudio Zali, ha ricevuto oggi a Palazzo delle Orsoline una delegazione della Direzione delle Ferrovie federali svizzere, con a capo il CEO Andreas Meyer. Durante l’incontro è stato fatto il punto della situazione sul programma di lavoro «Prospettiva Generale FFS Ticino» ed è stato rivolto lo sguardo al futuro, con l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri, a dicembre 2020, che inaugurerà di fatto il «Metrò Ticino». Il Governo e la delegazione delle FFS hanno nuovamente espresso reciproca soddisfazione per la buona collaborazione nello sviluppo di progetti strategici e hanno condiviso lo stato di avanzamento delle opere che si concretizzeranno nei prossimi anni a Sud delle Alpi, con l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri nel dicembre 2020.

Passi avanti nella «Prospettiva Generale FFS Ticino» Il programma di lavoro «Prospettiva Generale FFS Ticino» è stato il primo, importante argomento all’ordine del giorno. Consiglio di Stato e FFS hanno fatto il punto alla situazione sullo stato di avanzamento dei progetti che interessa 47 pacchetti di lavoro, per un investimento complessivo di oltre 3 miliardi di franchi. I presenti si sono detti soddisfatti dei progressi registrati da quando, nel dicembre 2016, il documento è stato sottoscritto e hanno analizzato brevemente i lavori legati ai nodi intermodali presso le stazioni di Bellinzona – dove il progetto è già iniziato – Mendrisio (inizio lavori nell’autunno 2018) e Locarno/Muralto, dove inizieranno nel 2021.

L’«Opportunità Ceneri 2020» e il «Metrò Ticino»

L’intensa coordinazione tra le FFS e i partner ferroviari italiani e tedeschi sta permettendo di gettare le basi per l’«Opportunità Ceneri 2020». Le premesse date dall’infrastruttura ferroviaria e la puntualitàsull’asse nord-sud permetteranno infatti sia al traffico passeggeri che al traffico merci di approfittare appieno delle opportunità legate all’apertura della galleria di base del Monte Ceneri. Nel traffico passeggeri i principali obiettivi discussi sono legati all’aumento della puntualità al confine di Chiasso, all’introduzionedell’orariocadenzato ogni mezz’ora per i collegamenti dal Ticino verso il nord delle Alpi, alla riduzione a circa 3 ore dei tempi di percorrenza degli EC Zurigo-Milano, e all’introduzione di nuovi collegamenti diretti verso Bologna e Genova, mantenendo l’attuale collegamento in direzione di Venezia. È stato poi ricordato che con la nuova galleria il Ticino vivràl’avvento del Giruno, il treno costruito dall’azienda svizzera Stadler Rail. 

Il dopo Ceneri assume un importante significato anche e soprattutto all’interno dei confini cantonali. Con il cosiddetto «Metrò Ticino», Lugano, Bellinzona e Locarno si avvicineranno ancor di più, con tempi di percorrenza di 30 minuti tra Locarno e Lugano, di 15 tra Lugano e Bellinzona e di 25 tra Bellinzona e Locarno. La principale sfida - è stato evidenziato - è la coordinazione dei vari orari della catena del trasporto e la preparazione del Canton Ticino a questa rivoluzione epocale. Per questo motivo, da giugno di quest’anno il Governo ha creato un gruppo di lavoro «Ceneri 2020», al quale partecipano attivamente anche le FFS. «Opportunità Ceneri 2020» pone l’accento anche su quanto ruota intorno al traffico merci.

Con l’apertura del nuovo tunnel, a fine 2020 sarà completato il corridoio di 4 metri, grazie al quale sull’asse nord-sud potranno transitare treni più lunghi (fino a 750 metri) e con maggiore capacità di carico (2.000 tonnellate); grazie a ciò il traffico merci sarà più competitivo. L’obiettivo è di trasferire il 30% delle merci dalla strada alla rotaia entro il 2030. Inoltre, il tempo di percorrenza dei treni merci tra Rotterdam e Genova dovrebbe diminuire – per totale di fino a due ore in meno – e, grazie a una maggiore stabilità delle tracce, i tempi di attesa ai confini non supereranno i 60 minuti. Il Consiglio di Stato ha sottolineato l’importanza di un servizio anche dopo la fine del 2018, durante i due anni che trascorreranno prima del completamento del corridoio di 4 metri; le FFS si impegneranno a discutere soluzioni mirate in base ai bisogni delle aziende.

Il nuovo stabilimento industriale FFS, il progetto Tram-Treno e la sicurezza

Dopo la firma congiunta della lettera d’intenti tra Governo, Città di Bellinzona e FFS l’11 dicembre dello scorso anno, lo scenario intorno al nuovo stabilimento industriale FFS in Ticino - si evidenzia nel comunicato stampa - ha assunto contorni sempre più definiti, non da ultimo con la scelta di una zona di progettazione sul sedime di Arbedo-Castione nel giugno scorso, attualmente al vaglio dell’Ufficio federale dei trasporti. In data odierna le FFS hanno confermato al Consiglio di Stato che per il futuro stabilimento industriale – che aprirà i battenti nel 2026 – non sono previsti licenziamenti bensì unicamente naturali fluttuazioni del personale. Le FFS stanno già ponendo le basi per un piano di formazione e riqualifica per i collaboratori che saranno trasferiti nel nuovo stabilimento. È nel frattempo iniziato il processo politico volto a discutere i crediti da parte del Parlamento cantonale e del Consiglio comunale di Bellinzona. L’incontro odierno ha anche toccato il progetto Tram-Treno. Le FFS hanno confermato la loro piena collaborazione per trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti. Un ultimo importante tema all’ordine del giorno è stato quello legato ai controlli e alla sicurezza in seno alle FFS. La Polizia dei trasporti nella Regione Sud è regolarmente confrontata con situazioni di accattonaggio sia sui treni sia nelle stazioni, con migranti alla ricerca di asilo e con situazioni occasionali quali lo spaccio di droga e i controlli legati a partite di calcio. Si tratta di temi importanti per i quali la Polizia dei trasporti si coordina regolarmente con le autorità competenti quali Polizia cantonale e comunali, Polizia militare e Guardie di confine; la collaborazione tra questi enti, è stato sottolineato, risulta molto buona. In previsione dell’apertura della galleria di base del Monte Ceneri è previsto un potenziamento dell’organico di 8/10 unità entro il 2020.