Nel dibattito interviene il Cantone, sottolineando che in determinati casi - come questo -, 'tutti gli assicurati dovrebbero beneficiare di rimborsi completi'
"Al Dss risulta che – contrariamente a quanto finora dichiarato - le trattative con la cassa malati del paziente sono ancora in corso. Nel frattempo si rassicura l’opinione pubblica che il farmaco è disponibile e che il paziente sta bene e sta seguendo la terapia. L’onere finanziario non sarà sostenuto dalla famiglia, ma preso in carico da altre entità, nel caso in cui la cassa malati non intervenisse”. Sulla vicenda del bambino malato di una rara forma di cancro interviene il Dipartimento della sanità e della socialità, che sottolinea come il farmaco in questione non sia omologato non solo da Swissmedic, ma neppure all'estero per questo genere di patologie particolari.
“Lo scorso 4 ottobre 2016 – ricorda il dipartimento guidato da Beltraminelli –, in occasione di una consultazione federale relativa alla modifica dell’Ordinanza del 27 giugno 1995 sull’assicurazione malattie (OAMal), proprio sul rimborso dei medicamenti che non figurano nell’elenco delle specialità e utilizzati per indicazioni diverse da quelle omologate, il Consiglio di Stato rilevava che tutti gli assicurati dovrebbero beneficiare di un rimborso completo e automatico dei medicamenti quando l’impiego costituisce un presupposto indispensabile per l’esecuzione di un’altra prestazione assunta dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie oppure promette un elevato beneficio terapeutico contro una malattia che può avere esito letale o può provocare danni gravi e cronici alla salute, ciò che sembra qui il caso, a detta del medico curante.