Ticino

'False le affermazioni di Sanvido'

Il Consiglio di Fondazione del Cardiocentro smentisce le dichiarazioni rilasciate al Caffè dal presidente dell'Eoc

(Ti Press)
15 luglio 2018
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Non ci sta il Consiglio di Fondazione del Cardiocentro Ticino alle dichiarazioni del presidente dell'Eoc, Paolo Sanvido sul domenicale "il Caffè" della scorsa settimana. In un comunicato stampa diramato stamane il Consiglio della Fondazione Cardiocentro Ticino, riunitosi giovedì 12 luglio, scrive di aver "preso atto con sconcerto e rammarico dell'intervista che il presidente dell'Ente ospedaliero cantonale ha concesso al Caffè. Si tratta, infatti, di un'intervista con dichiarazioni in larga misura false, tendenziose e gravemente diffamatorie verso l'istituto e i suoi collaboratori".

Si legge nella nota stampa: "Il Consiglio di Fondazione smentisce innanzitutto di aver mai ostacolato il dialogo tra le parti. Al contrario i rappresentanti del Cardiocentro, durante i negoziati che si protraggono ormai da diversi anni, hanno sempre mantenuto un profilo aperto e propositivo con lo scopo di costruire una soluzione innovativa e condivisa. Prova ne sia che, nel corso di innumerevoli incontri e carteggi intercorsi tra Cardiocentro ed Ente ospedaliero, tutti documentabili, il Consiglio di Fondazione ha avanzato svariate proposte per poter raggiungere un'intesa con l'EOC nell'interesse esclusivo dei pazienti cardiopatici ticinesi, dei collaboratori dell'istituto e del sistema sanitario cantonale nel suo complesso" (...). Contrariamente a quanto affermato, il Consiglio di Fondazione ribadisce che tutti i documenti riguardanti il Cardiocentro richiesti di volta in volta - siano essi finanziari, amministrativi, medici o scientifici - sono sempre stati messi a disposizione dell'Eoc e delle autorità cantonali, in una logica di trasparenza, collaborazione e fiducia tra partner. Fiducia che, tuttavia, negli ultimi mesi è stata
minata dalle continue fughe di notizie volte a strumentalizzare dati sensibili con lo scopo di denigrare agli occhi dell'opinione pubblica l'istituto e la sua attività. Ciò nonostante il Consiglio di Fondazione ribadisce per l'ennesima volta la propria disponibilità a un dialogo con tutti gli attori coinvolti, a patto che lo stesso sia finalmente fondato su principi di correttezza e sulla sincera volontà di costruire una soluzione".

"Sempre in merito alle dichiarazioni rilasciate dal presidente dell'Eoc, per il Consiglio di Fondazione risulta inaccettabile il volgare attacco personale mosso al fondatore del Cardiocentro, professor Tiziano Moccetti, accusato addirittura di mettere in pericolo la sanità ticinese e il futuro polo universitario per suoi presunti interessi privati. Quello stesso polo universitario di cui il Cardiocentro è coofondatore, con cui ha stipulato un contratto e alla cui creazione sta collaborando in modo determinante, grazie alla partecipazione al progetto dei suoi primari. Quella stessa sanità ticinese che, senza l'intuito, la passione e il lavoro che il professor Moccetti ha investito senza mai risparmiarsi negli ultimi 20 anni, vedrebbe ancora i pazienti cardiopatici ticinesi, e le rispettive famiglie, costretti a prendere il treno per Zurigo per farsi curare" (...).

"Tutto questo stillicidio di attacchi umilianti contro il Cardiocentro - si legge in conclusione nella nota stampa - avviene nel silenzio assordante del Dss che - indipendentemente dalle legittime differenze di vedute sul futuro dell'istituto - accetta con complicità che una struttura di punta del sistema
sanitario cantonale, venga sistematicamente denigrata da alcuni mesi a questa parte. Il Consiglio di Fondazione, infine, non intende farsi intimidire da attacchi e avvertimenti più o meno provocatori e continuerà, in sintonia con i suoi valori e con quelli del nostro Paese, a battersi affinché, anche in futuro, venga garantita la stessa qualità delle cure ai pazienti cardiopatici ticinesi, la stessa situazione contrattuale per tutti i suoi collaboratori e la stessa filosofia clinica che mette al centro di tutto la persona, prendendosene cura come ammalato e non come il numero di una cartella ospedaliera. Tutti elementi fondamentali alla base dei successi del Cardiocentro da 20 anni a questa parte".