In una nota il CdS difende la legalità dei rimborsi, il deputato segnala la necessità del Gran Consiglio di poter ricorrere in caso di decreto d'abbandono
I rimborsi ai membri del governo e al Cancelliere dello Stato scaldano sempre più gli animi. Mentre si attende di sapere dal Procuratore generale che cosa sarà dell'indagine in corso, il governo ha ritenuto di dover rendere pubblica oggi una sua presa di posizione in merito. Nella quale ribadisce la “legalità” dei rimborsi e non aggiunge molto altro, se non che “sta facendo tutti i passi necessari per fare chiarezza” sul passato e sul presente, e che “l'intento è anche di assicurare, di fronte alla cittadinanza e al Parlamento, la necessaria trasparenza”.
Nel frattempo Matteo Pronzini, deputato del Movimento per il Socialismo, si proietta già in avanti. Se John Noseda dovesse decretare l'abbandono del procedimento per abuso di autorità a proposito dei rimborsi extra al governo, Pronzini ricorda che spetterà al Gran Consiglio decidere se ricorrere o meno. E dal momento che il ricorso va presentato entro 10 giorni, il rischio è che la prossima seduta di Gran Consiglio (il 12 marzo) arrivi fuori tempo massimo. In tal caso lo stesso Pronzini invita formalmente il presidente del parlamento, Walter Gianora, “a voler indire una seduta straordinaria ed urgente del Gran Consiglio per la prossima settimana”.