Il progetto, promosso dall'Accademia di architettura, è nel solco delle proposte avanzate a suo tempo dal Comitato che da anni si spende per il comparto
Nell'area del Parco di Villa Argentina a Mendrisio, lì ai piedi della parte collinare, sarà realizzato un orto condiviso. Il progetto, in pubblicazione sino al 18 febbraio prossimo, porta la firma dell'Accademia di architettura e apre le porte a una reinterpretazione contemporanea del patrimonio storico che hanno in sé il Parco e l'antica dimora (oggi sede universitaria). Una aspirazione che da anni insegue il Comitato Parco di Villa Argentina. Ovvero lo stesso che nel 2009 ha lanciato una petizione a favore di un recupero rispettoso del comparto e che nel 2013 ha messo sul tavolo un progetto di massima nel segno di una attenta valorizzazione. Nel dossier, opera dell'architetto del paesaggio Heiner Rodel, in effetti si erano inseriti pure degli orti comunali e scolastici, proprio nello stesso punto indicato dalla notifica di costruzione e che ha attirato l'attenzione dell'architetto Giacomo Borella e dei suoi studenti dell’atelier di progettazione.
Il recente annuncio, non a caso, ha rallegrato il Comitato. In effetti, si rimarca in una nota, è "su suggerimento del Comitato stesso che il professor Giacomo Borella ha deciso di proporre per il suo atelier di progettazione, per il semestre primaverile (marzo-maggio 2025), il tema degli orti". Una scelta a cui si è giunti dopo due incontri avvenuti, si conferma, l'autunno scorso nel Parco. A discuterne rappresentanti dell’Ufficio dei beni culturali, il Comitato Parco di Villa Argentina, l’architetto Borella e l’Ufficio tecnico comunale. Ed è in quella occasione che il Comitato coordinato da Tiziano Fontana ha suggerito che fosse tempo di togliere dal cassetto il progetto Rodel.
La proposta, di ormai undici anni or sono, promuove, si ricorda, "la valorizzazione del Parco storico coniugando il suo valore culturale-paesaggistico e la necessità di un uso confacente al tempo presente, ma rispettoso della sostanza storica". Un intendimento che merita, si fa capire, di essere riconsiderato. "Sarebbe auspicabile – conclude infatti il Comitato – che l’autorità politica proponesse a breve termine interventi rispettosi della sostanza storica e del valore culturale del Parco, prendendo a modello il progetto dell’architetto Rodel e aprendo un concorso pubblico".