Gli Istituti sociali di Chiasso ripartono da Jessica Consoli, che assumerà la direzione da inizio 2025. L'abbiamo incontrata
Toccherà a Jessica Consoli, 42 anni, guidare gli Istituti sociali di Chiasso «in un momento dove ci sono grandi opportunità per reinventarsi, cogliere nuove sfide, fare rete e promuovere la figura della persona anziana come parte importante della società». L’attuale direttrice dell’Associazione Casa Santa Elisabetta di Lugano, ruolo che ricopre da quattro anni, è la candidata scelta dal Municipio di Chiasso per assumere il ruolo lasciato libero da Fabio Maestrini (passato alla direzione dell’Ecam, l’Ente case anziani Mendrisiotto). Jessica Consoli entrerà in servizio con il nuovo anno. Negli ultimi sei mesi la struttura e i suoi 139 letti, senza dimenticare il centro diurno terapeutico e quello socio-assistenziale, sono stati gestiti dal direttore sanitario, dai capi servizio della struttura e dal capodicastero Istituti sociali Stefano Tonini. «Per un ruolo così importante e strategico per il Comune di Chiasso, anche alla luce dei grandi progetti che abbiamo in programma come il nuovo comparto intergenerazionale – spiega il municipale – la selezione è stata accurata e ci ha portato a decidere per il candidato che abbiamo ritenuto più idoneo per questa funzione». In questi mesi «la conduzione è andata avanti egregiamente – sottolinea Tonini –. Grazie al valore dei capi servizio e all’amore per il lavoro di tutte le collaboratrici e collaboratori, siamo riusciti a dare un’importante continuità garantendo la qualità delle cure ai nostri ospiti e le prestazioni e i servizi a tutti gli utenti che fanno parte del mondo degli Istituti sociali».
Da quando è stata nominata, Jessica Consoli sta partecipando a riunioni che definiranno il futuro degli Istituti sociali. Quali le prime impressioni? «Ho trovato una realtà all’avanguardia con persone molto preparate che sanno coniugare il lato tecnico e la parte relazionale sul lavoro – spiega la nuova direttrice –. Mi viene da dire che si tratta di una squadra che crede nella struttura». A un mese dall’inizio di questa nuova avventura professionale, con quali stimoli si sta preparando? «Ora è tutto teorico, ma ci vuole anche una parte di raccolta di idee e di creatività prima di poter conciliare con la realtà e capire gli sguardi di tutti gli altri. Da soli non si va da nessuna parte: è solo grazie all’intera squadra che si può dare la migliore risposta al bisogno delle persone». Il concetto della rete è un tema su cui la nuova direttrice punta molto. E Chiasso, come detto, sta gettando le basi per la sua. «Sarà una co-costruzione – spiega –. Credo che questo tipo di modello, un lavoro con politica, enti e servizi pubblici, persone curanti e la comunità, sia l’unica strada per arrivare a ottenere risultati vincenti sul territorio e prendersi cura della popolazione». Una situazione che la direttrice non esita a definire «stimolante: ci vogliono passione e forza, ma è una sfida che mi dà molta energia».
Gli istituti sociali di Chiasso sono quindi pronti ad affrontare un nuovo importante capitolo della loro storia. «Tutti sanno quanto tengo a questa struttura – continua Stefano Tonini –. Quando sono stato eletto sapevo che sarei andato incontro a una sfida impegnativa perché anche senza direttore, il lavoro della casa anziani doveva proseguire». Per questo Tonini si è «reinventato» e ha voluto lavorare in prima linea. «Secondo me abbiamo gettato le giuste basi per ripartire con un’altra visione, fermo restando che Fabio Maestrini ha diretto la struttura in maniera egregia per 18 anni». Per il municipale «la nostra casa anziani è un gioiellino. Il lato umano con le persone è fondamentale. Ho voluto continuare a lavorare in questo dicastero perché abbiamo la possibilità di essere concreti, far vedere quanto amore e quanta voglia di fare bene abbiamo, indipendentemente dal partito e dalla politica». Un concetto che la nuova direttrice fa suo. «È proprio con questa missione che dobbiamo lavorare ogni giorno – conferma Jessica Consoli –. La sfida futura sarà quella di creare una città gentile verso la terza e la quarta età, che la valorizzi e sostenga nelle fragilità grazie anche alle strutture».
Di progetti da sviluppare nel corso dei prossimi anni, insomma, non ne mancano. Jessica Consoli è una tecnica, pronta a lavorare a stretto contatto con la politica. A Chiasso porterà anche l’esperienza maturata nei centri diurni terapeutici e socioassistenziali, nella gestione di servizi come i pasti a domicilio e nella gestione di strutture residenziali rivolte alle famiglie in fragilità, oltre che le visite a varie strutture nel mondo. «Se si può riprogettare, anche a livello di logistica, intervenendo con un progetto concreto, sarà bello riuscire a coniugare bisogni di cure e delle famiglie, integrando comunità, politica, risorse economiche, urbanistica e architettura. Idee e progetti non mancheranno. Bisognerà ovviamente valutare quali potranno essere realizzati e quali saranno utili alle persone». L’obiettivo resta, oggi come in futuro, la qualità delle cure, soprattutto considerando il costante aumento dei costi della salute. «È una sfida che dovremo affrontare tutti insieme, nel senso che deve essere un progetto condiviso da tutti gli attori coinvolti, nel rispetto delle singole peculiarità», conclude Jessica Consoli.
Il Municipio di Chiasso ha intanto ripreso i contatti con Balerna per la creazione di una rete tra le due case anziani. A che punto sono i colloqui? «Ci siamo incontrati e abbiamo discusso – conclude Stefano Tonini –. Ognuno ha messo sul tavolo le tematiche che più ha a cuore e che vorrebbe portare avanti, come la vicinanza al territorio e le tradizioni degli abitanti che frequentano gli istituti. Nei prossimi mesi potremo sicuramente capire se ci sarà la possibilità di andare avanti o meno con la discussione».