Municipio e Tertianum Comacini rinnovano la convenzione siglata nel 2022 per i posti letto. Attesa la nomina del direttore degli istituti sociali
La «missione» è condivisa ed è la presa a carico della persona anziana, permettendole di rimanere sul territorio dove ha sempre vissuto e vicino agli affetti più cari. È questo l'obiettivo che ha spinto il Municipio di Chiasso e il Centro abitativo e di cure Tertianum Comacini a rinnovare la convenzione che li lega, dopo un progetto pilota di sei mesi, dal 2022. «Qualora non ci fosse la possibilità di essere accolta nell'immediato negli istituti cittadini, la persona anziana residente sul territorio deve avere l'opportunità di rimanere a Chiasso – spiega Stefano Tonini, capodicastero istituti sociali –. Avere un appoggio presso Tertianum è importante per dare continuità a un progetto che ci lega, ovvero la presa a carico dei nostri anziani». Al sesto piano del Tertianum Comacini ci sono 30 posti letto dedicati alle cure. «Non c’è un numero assegnato al Comune – sottolinea il direttore Luca Cimaglia –. Prima, in assenza di posti letto nelle strutture comunali, poteva succedere che il residente rimanesse a casa sua, con tutti i pericoli del caso, o venisse collocato in una struttura anche lontana, con i parenti costretti a spostarsi per far visita al loro congiunto». Grazie a questo accordo, aggiunge Cimaglia, «il residente può rimanere ‘a casa’ per poi essere trasferito a Casa Giardino, sempre con il suo consenso, nel momento in cui si dovesse liberare un posto letto».
In questi primi anni di collaborazione la possibilità è già stata «da 6 ospiti per una durata più o meno lunga a dipendenza – sottolinea ancora Cimaglia – della disponibilità di Casa Giardino». Per i due enti, puntualizza Tonini, «l'obiettivo è permettere agli anziani di restare nella città dove sono cresciuti, nel contesto e con le persone dove hanno vissuto e trascorso belle esperienze nel corso della loro vita». La decisione finale resta sempre della singola persona e della sua famiglia. «È chiaro che ognuno è libero di scegliere la struttura privata senza passare da quella pubblica – conferma Tonini –. Senza entrare nei dettagli economici, il Municipio si occupa di versare a Tertianum la quota parte per quanto concerne le persone che sono a beneficio delle prestazioni complementari. Un importo che il Comune di Chiasso destinerebbe comunque alle strutture che accoglierebbero nostri cittadini».
La missione, come detto in apertura, è quindi comune. Per questo il Municipio della cittadina di confine si è subito mostrato d'accordo a rinnovare la convenzione, intervenendo su «dettagli amministrativi che hanno dovuto essere adeguati per rimanere al passo coi tempi e poter rispondere a quelle necessità che si sono venute a creare con il passare degli anni – spiega ancora il capodicastero –. Il messaggio è chiaro: se il Comune ha delle persone da collocare e Tertianum ha delle stanze libere, l'obiettivo non può che essere quello di permettere all'anziano di rimanere sul suo territorio. Ben venga che per situazioni analoghe due strutture, anche se una pubblica e una privata, possano collaborare in modo egregio a beneficio della città e della sua popolazione».
Tertianum Comacini è presente a Chiasso dal 1° luglio 2019. «Quando si apre una struttura, soprattutto se privata, si fa un po' fatica – sottolinea il direttore –. Gli anni della pandemia non hanno di certo aiutato. Oggi la situazione è buona: nel reparto cure abbiamo 29 posti occupati (su 30) e gli appartamenti occupati sono 65 (su 75), la maggior parte da anziani o persone che hanno bisogno di cure (una piccola parte degli alloggi è stata destinata a famiglie ucraine che hanno raggiunto la Svizzera dopo l'inizio del conflitto). «Prima di accogliere qualcuno a braccia aperte un momò deve fidarsi, e lo dico da Luganese che è venuto a lavorare a Chiasso – sottolinea in conclusione Luca Cimaglia –. Vedere una struttura con sede a Dübendorf arrivare a Chiasso ha portato, ma è assolutamente normale, qualche occhio critico. Negli anni abbiamo dimostrato che Tertianum è presente e vicino a Chiasso, sostenendo per esempio il Football Club o il progetto Urban Street Art». Tertianum si fa anche promotore di attività aperte alla popolazione. Il 18 settembre, alle 15, ci sarà un incontro con il Capitano Roberto Battaglioni, il pilota che il 1° febbraio 2017 ha compiuto un atterraggio d'emergenza tra i ghiacci dell'estremo nord del Canada con a bordo 216 passeggeri e 4 membri dell'equipaggio.
A Chiasso resta ancora aperto il capitolo della nomina del nuovo direttore (o della nuova direttrice) degli Istituti sociali comunali dopo il passaggio di Fabio Maestrini alla testa dell'Ente Case anziani del Mendrisiotto (Ecam). Dopo la pubblicazione del secondo concorso (il primo è stato chiuso in anticipo a causa di un errore), le candidature che il Municipio sta vagliando sono 17. «È chiaro che la situazione attuale senza una direzione non è ottimale – sottolinea il capodicastero –. In questo momento mi sento di ringraziare i capiservizio che stanno colmando questa lacuna. L'esecutivo conta di poter nominare chi succederà a Maestrini entro la fine settembre». Per il Municipio «è fondamentale trovare la migliore soluzione per una struttura di grande importanza per Chiasso – conclude Stefano Tonini –. La persona che verrà scelta dovrà essere in sintonia con la politica cantonale delle case anziani e con quella che stiamo attuando sul territorio». Nella cittadina, del resto, l'acquisto di Casa Cassina ha gettato nei mesi scorsi le basi per sviluppare, tra una decina d'anni e con un investimento di 40 milioni, un importante quartiere intergenerazionale in via Franscini.