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Breggia completa la rete regionale di videosorveglianza

Il Municipio presenta il Regolamento comunale. L’impianto sarà collegato alla centrale operativa gestita dalla Polizia Regione I

Una settantina le postazioni sul territorio convenzionato
(archivio Ti-Press)
15 novembre 2024
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La videosorveglianza arriva anche nel Comune di Breggia. Questa l’intenzione del Municipio, che ha appena licenziato il messaggio municipale concernente l’adozione del relativo Regolamento comunale. Un passo necessario, come si legge nel messaggio che dovrà essere esaminato dalla commissione delle petizioni, per rispondere “all’esigenza di dotare il Comune di una base legale e regolamentare l’installazione di telecamere per la sorveglianza di alcune aree su suolo pubblico”. Nello specifico, si intende sorvegliare “alcuni punti nevralgici e sensibili del territorio (due rotonde di Morbio Superiore) evidenziati dalla Polizia comunale di Chiasso”. Punti definiti “necessari ad aumentare la sicurezza su nostro territorio e in generale sul comprensorio regionale”. Il Municipio reputa altresì “necessaria” la videosorveglianza di “alcuni centri di raccolta rifiuti, dove vengono regolarmente lasciati scarti di ogni genere che andrebbero depositati negli appositi container o consegnati durante le giornate di raccolta dei rifiuti ingombranti organizzate dal Comune”. Le aree di raccolta rifiuti che necessitano di “un intervento prioritario” sono attualmente al vaglio del Municipio di Breggia. Dopo che il Legislativo avrà approvato il Regolamento, verrà presentato il messaggio relativo alla richiesta di credito per l’acquisto e l’installazione delle telecamere, “nonché la sottoscrizione della convenzione necessaria con Chiasso per la gestione della videosorveglianza tramite la Polizia Regione I”.

Un percorso iniziato nel 2017

Con l’arrivo di Breggia, tutti i Comuni convenzionati sono quindi sorvegliati dalla centrale operativa che ha sede in via Cattaneo. «I contatti con i Comuni sono iniziati nel 2017 – ricorda Luca Bacciarini, capodicastero Sicurezza pubblica di Chiasso –. Con Breggia raccogliamo l’ultima adesione». Attualmente dalla centrale operativa viene gestita una settantina di postazioni su tutto il territorio – Chiasso, Morbio Inferiore, Balerna, Novazzano, Vacallo e gli spazi esterni del Centro richiedenti asilo di Pasture – per controllare in particolare «il monitoraggio del traffico e della sicurezza in generale, due settori molto importanti – aggiunge il capodicastero –. In determinate situazioni, a seguito di denunce di carattere penale, Polizia e Ministero pubblico ci richiedono i filmati». Nel corso degli anni i filmati acquisiti hanno permesso «la risoluzione di diversi reati penali», conclude Bacciarini. Nel 2023, per esempio, come emerso nel rapporto annuale presentato ad aprile, la rete di videosorveglianza su scala regionale è stata sollecitata per 250 casi di interesse (reati amministrativi e reati penali); di questi, più di 180 sono stati inoltrati per competenza alla Polizia cantonale.

Effetto dissuasivo

Anche nella sponda sinistra della Valle di Muggio l’obiettivo sarà quello di una videosorveglianza dissuasiva “volta a prevenire fatti illegali e a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, consentendo l’identificazione di persone, per esempio nelle strade e piazze pubbliche, nei centri di raccolta di rifiuti, all’ingresso e all’esterno di stabili pubblici”. Come evidenziato nel Regolamento, “la videosorveglianza dissuasiva è predisposta per la registrazione costante di segnali d’immagine. Nella misura in cui è tecnicamente e finanziariamente realizzabile, beni o interessi protetti sono schermati da filtri della privacy”. L’analisi delle immagini “avviene successivamente alla commissione di un atto illecito, per l’identificazione e il perseguimento dei responsabili”. In merito alla durata di conservazione delle immagini, nel documento viene precisato che “le videoregistrazioni possono essere conservate per un massimo di 240 ore”. È comunque “riservata la conservazione di una copia in caso di procedura civile, penale o amministrativa, fino a conclusione della stessa”.

IL PROGETTO

Tre colonnine di ricarica per le auto elettriche

Nell’ambito della realizzazione di nuovi posteggi pubblici, il Municipio di Breggia ha deciso di dotare tre suoi parcheggi di altrettante colonnine di ricarica elettrica. La richiesta di credito presentata al Consiglio comunale è di 60’500 franchi. I luoghi scelti sono i parcheggi ‘Sotto agli orti’ di Cabbio, quello riqualificato a Caneggio nell’ambito della realizzazione del piano viario e il piazzale Garuf di Sagno, di recente oggetto di lavori di manutenzione. Nel messaggio viene spiegato che “su consiglio di Ail Sa si è concordato per la posa di una colonnina tipo ‘Street’ con una potenza di ricarica fino a 22kW, con doppio cavo di alimentazione e display a colori”. Il Comune ha concordato “un servizio completo con il fornitore di energia e delle colonnine di ricarica”. Questo accordo “garantisce che il punto di ricarica sia sempre online, immediatamente operativo e tecnologicamente aggiornato, con un sistema di accesso e pagamento semplice per gli utenti”. Il Municipio di Breggia ha inoltre scelto l’intero importo preventivato da Ail Sa “assicurandosi così non solo la copertura totale dell’investimento tramite il fondo Fer, senza gravare oltremodo sui bilanci comunali, ma anche una garanzia di 10 anni senza costi aggiuntivi”. Il Municipio sottolinea infine che “il regolamento d’uso dei posteggi disciplinerà la posa delle colonnine nelle frazioni mancanti”.

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