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Il Servizio prossimità giovani del Mendrisiotto si consolida

Dopo la fase pilota, è pronta la nuova convenzione da far sottoscrivere ai Comuni. Nel primo anno d'attività svolti 275 interventi sul territorio

(Ti-Press/Infografica laRegione)
6 novembre 2024
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Dopo due anni pilota (che termineranno il 31 maggio 2025), per il Servizio prossimità giovani del Mendrisiotto è arrivato il momento di diventare un progetto regolamentato. I Comuni del Distretto sono quindi chiamati a sottoscrivere la nuova convenzione che entrerà in vigore il 1° giugno 2025. Per il Municipio di Coldrerio, il primo a licenziare il messaggio all'attenzione del Consiglio comunale, questo permetterà di “consolidare un'importante attività di animazione socioculturale, di promozione dell'autodeterminazione, dell'agio e del benessere di prevenzione di comportamenti a rischio nei confronti della popolazione giovanile, a complemento delle attività realizzate nei centri giovanili”.

Un po‘ di storia

Il progetto è nato nel 2015 come iniziativa intercomunale. Dopo una fase di elaborazione rivolta a tutti i Comuni del Mendrisiotto, sette hanno aderito alla fase di sperimentazione, coinvolgendo una popolazione totale di oltre 40mila abitanti (di cui il 25% giovani tra i 12 e i 26 anni). Nel 2019 la conduzione dell'allora Servizio operatori di prossimità regionale (Sopr) è stata affidata alla Fondazione Gabbiano. Nel 2022 la Città di Mendrisio non ha rinnovato la convenzione per sostenere finanziariamente il progetto e la Fondazione ha rimesso il mandato, sancendo la fine del Sopr. Voluto fortemente dai Comuni di Chiasso e Mendrisio, il nuovo Servizio di prossimità giovani è iniziato nel giugno 2023. I Comuni hanno approvato una convenzione provvisoria relativa alla fase pilota di due anni per testare la collaborazione con i Comuni limitrofi e mettere le basi per una convenzione a tempo indeterminato. Nel primo anno d'attività gli interventi diretti del Servizio sono stati 275 e si sono svolti tra Chiasso e Riva San Vitale, lavorando sia negli uffici dedicati di Mendrisio (capofila per l'Alto Mendrisiotto, al Centro giovani) e Chiasso (capofila per il Basso Mendrisiotto, al Centro di socializzazione Calicantus) che direttamente sul territorio dove i giovani si ritrovano o durante eventi che li richiamano. Il costo complessivo del progetto per il primo anno è stato di 324'270 franchi (in linea con il preventivo). Il contributo dei Comuni firmatari della convenzione è stato di 3,35 franchi ad abitante. A preventivo 2025, come specificato nella convenzione, il pro-capite annuale sarà di un massimo di 4 franchi. L'Alto Mendrisiotto avrà un costo complessivo di 140mila franchi (di cui 70mila a carico della Città di Mendrisio e 38mila come contributo del Cantone); per il Basso Mendrisiotto i costi saranno di 109mila franchi (di cui 32mila a carico di Chiasso e 15mila di contributo cantonale).

Sette articoli e una premessa

La convenzione in esame – ritenuta “la soluzione ideale per regolamentare il progetto” – è stata strutturata in sette articoli, preceduti da una premessa. In quest'ultima si richiamano i Comuni che aderiscono al Servizio; si riprende la già citata convenzione provvisoria e vengono descritte le finalità del Servizio. Finalità che sono riassunte in cinque punti: la promozione dell'autodeterminazione, dell'agio e del benessere; il sostegno a progetti, iniziative alla popolazione giovanile e a tutte quelle situazioni-contesti funzionali all'inclusione sociale, alla partecipazione e all'autorealizzazione; la prevenzione, attraverso l'adozione di strumenti e strategie a fronte di comportamenti e situazioni a rischio di emarginazione sociale; l'informazione, il sostegno-supporto e la costruzione di relazioni significative e di reti sociali; la riduzione del rischio o del danno, con particolare attenzione a comportamenti devianti o legati all'abuso di sostanze. Negli articoli vengono definiti scopi e obiettivi, operatività, finanziamento, durata, entrata in vigore e disposizioni finali.

Iniziative e impatti

Nel rapporto d'attività allegato al messaggio municipale vengono presentate nel concreto alcune attività svolte. “Il Servizio – si legge – ha promosso tutte quelle azioni che hanno favorito in generale il benessere psicofisico, l'aggregazione tra gruppi, la loro integrazione e la socializzazione tra i singoli”. È stata per esempio “fornita un'alternativa al divertimento correlato al solo consumo di sostanze”: gruppi di giovani adulti dediti al consumo quotidiano hanno potuto sperimentare la gratificazione attraverso altre attività (creative, progettuali e sportive) evitando di far uso di sostanze durante tutto l'arco de tempo in cui erano impegnati. Il Servizio ha inoltre “valorizzato e supportato le iniziative dei singoli o dei gruppi migliorandone l'integrazione sociale”. Il caso portato come esempio è quello di un ragazzo in situazione di vulnerabilità che è stato “ascoltato e sostenuto nella sua proposta di organizzazione di una giornata sulla neve”. Questa “esperienza molto positiva ha migliorato l'integrazione del ragazzo che non è stato più considerato solo come problematico, prevaricatore e prepotente del gruppo, ridimensionando notevolmente gli episodi di conflittualità con i pari nei periodi successivi”.

Cambiano i contesti

Attraverso le sue azioni, il Servizio ha portato delle trasformazioni dei contesti ambientali e territoriali nei quali i gruppi interagiscono. Durante le presenze delle postazioni all'esterni dei Midnight, per esempio, “si sono ridimensionati gli episodi di conflittualità, vandalismo e littering, permettendo così all’équipe della fondazione IdéeSport di lavorare più serenamente all'interno delle palestre”. Nel rapporto d'attività si evidenzia inoltre che “il lavoro di mediazione tra desideri, bisogni ed esigenze della cittadinanza giovanile e le funzioni pubbliche delle istituzioni, ha permesso confronti costruttivi e nuove letture dei fenomeni giovanili con i referenti politici, le funzionarie e i funzionari dei diversi servizi”. È quindi stata riscontrata “una maggiore possibilità di dialogo e condivisione di strategie, denotando il Mendrisiotto come un territorio più consapevole delle difficili sfide da affrontare, dovute alle trasformazioni sociali continuamente in atto e coinvolgono in prima istanza le nuove generazioni”.

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