Mendrisiotto

‘L'Uliatt non deve chiudere’: lanciata una petizione a Chiasso

Moreno Colombo e Stefano Tonini, primi firmatari, chiedono alla Fondazione Diamante di non rinunciare al ristorante aperto 16 anni fa

Nel 2008, i primi giorni di apertura
(archivio Ti-Press)
22 ottobre 2024
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Ha suscitato sgomento la decisione della Fondazione Diamante di chiudere, a fine anno e dopo 16 anni di attività, l'Osteria Uliatt. In molti a Chiasso si stanno interrogando su questa decisione. Per chiedere al Consiglio della Fondazione Diamante di tornare sui suoi passi è stata lanciata anche una petizione promossa da Moreno Colombo e Stefano Tonini in qualità di primi firmatari e da Tiziana Grignola, Edo Cavadini, Daniele Raffa e Luigi Rigamonti.

“La notizia della chiusura dell’osteria L’Uliatt, arrivata a ciel sereno ha stupito negativamente molte persone – si legge nel testo –. Questo ritrovo ha dato visibilità a tutte le persone impiegate, soprattutto, dando loro, il valore che meritano. Ancora in questi giorni, a pranzo, il locale registra il tutto ‘pieno’”. L'Uliatt ha iniziato la su attività nel 2008. “Ricordo ancora il compianto Mario Ferrari (allora Direttore della Fondazione Diamante) e io (Moreno Colombo, ndr) da poco eletto sindaco di Chiasso abbiamo tanto voluto ridare ai chiassesi uno spazio da tempo lasciato abbandonato”. Luogo diventato con il passare degli anni “un punto di incontro per la comunità chiassese, ma soprattutto un luogo di interscambio tra la realtà della Fondazione Diamante e la cittadina”.

I formulari per la raccolta firme possono essere richiesti scrivendo a petizione.cfcds@gmail.com. I moduli sono a disposizione anche presso le cancellerie comunali del Distretto. I formulari, anche incompleti, dovranno essere inviati entro il 30 novembre a CP 2639, 6830 Chiasso o all'indirizzo mail citato.

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