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Chiasso tiri il freno. Mendrisio non abbassi la guardia

Consuntivi 2023 alla lente delle Commissioni della gestione in vista del voto. Tra investimenti da ripensare e rapporti con il Cantone su cui riflettere

C’è chi tira il fiato (Mendrisio, sopra) e chi deve ancora fare due conti (Chiasso)
(Ti-Press)
15 giugno 2024
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È dal 2019 che il Comune di Chiasso non vede un Consuntivo nelle cifre nere. E il dato dà qualche pensiero, anche tra i commissari della Gestione. Nel 2023 si è riusciti a contenere il disavanzo, chiudendo l'anno sotto di 812mila franchi a fronte di previsioni più nefaste (di quasi 1,4 milioni). Ma questo non basta ad allontanare le preoccupazioni, perché il rischio di registrare altri passivi è dietro l'angolo ed "elevato". Del resto, le spese continuano ad aumentare da quattro anni a questa parte, anche in modo significativo - a cominciare da personale e beni e servizi -, mentre le entrate fiscali tendono a contrarsi. Uno stato di cose che porterà la cittadina a indebitarsi maggiormente. Insomma, per la Gestione ce n’è a sufficienza per tirare il freno a mano; e questo senza alcuna distinzione partitica. Il sentire è trasversale: misure di contenimento e contrazione delle uscite appaiono "inevitabili", nella gestione ordinaria come negli investimenti.

Dalla cittadina di confine al capoluogo, stavolta Gestione e Municipio di Mendrisio sembrano essere sulla stessa lunghezza d'onda. La Commissione ha, infatti, accolto "positivamente" (e unanimemente) il risultato dei Consuntivi dell'anno passato, riportati in attivo (di poco più di 100mila franchi) nonostante previsioni in profondo rosso (di 3,9 milioni di franchi). Certo non mancano le raccomandazioni, affinché pur "a fronte di qualche anno di risultati positivi, non si abbassi la guardia e si continui a lavorare per raggiungere la stabilità necessaria alla Città", esortano i commissari.

Chiasso

‘Serve una attenta riflessione'

Nessuno al tavolo della Commissione, presieduta da Mattia Varisco, si è sottratto dal sottoscrivere il bilancio che il 24 giugno prossimo approderà sui banchi del Consiglio comunale per il voto finale. Nel consegnare il rapporto, però, i rappresentanti dei gruppi politici non hanno potuto fare a meno di avanzare alcune richieste e spronare il Municipio a una riflessione attenta. "La situazione finanziaria del Comune di Chiasso – si esplicita – deve imporre una forte analisi in merito all'urgenza e alle priorità di taluni investimenti – peraltro da record l'anno scorso con 11milioni, ndr – e a una riduzione della gestione della spesa corrente". In altre parole, "ogni dicastero deve svolgere i migliori compiti per raggiungere l'obiettivo".

Il debito, nota dolente

E ciò con la consapevolezza che i vari settori tengono a promuovere le prestazioni a favore della cittadinanza, ma questo non esclude, si insiste dalla Gestione, la necessità di rientrare "in una sana gestione dei conti comunali". Da qui si dà voce anche all'auspicio di riuscire a contrarre il debito pubblico, passato a livello pro capite dai 7'114 franchi del 2022 ai 7'989 attuali. A questo si aggiunge il fatto che il debito pubblico lordo verso terzi ha superato quota 114 milioni, lievitando di altri 5,4 milioni di franchi: una tendenza che non si è riusciti a invertire. Anzi, annota la Gestione, "il Comune dovrà sempre più ricorrere a finanziamenti da terzi, con tutte le conseguenze del caso".

Più risparmi, meno opere

Ecco che le parole chiave consegnate al'Esecutivo sono, quindi, ‘rigore’ e ‘controllo’. Anche perché le sfide che attendono gli enti locali non sono da poco, e allo stesso tempo le incognite sono molte. Sulla lista ci sono, infatti, la nuova Legge tributaria e (dal 2025) la riduzione dell'aliquota sull'utile delle persone giuridiche (per entrambe si stimano circa 3,3 milioni in meno), la diminuzione delle imposte alla fonte e il calo delle sopravvenienze. Agli occhi della Commissione non si può, dunque, restare con le mani in mano. Così nell'elenco dei ‘compiti da fare’ si sono inserite richieste puntuali. E al primo posto c’è la sollecitazione ad attuare le misure previste dal Piano d'azione di contenimento del disavanzo del Comune, partendo dalla strategia messa a punto dalla stessa Gestione e che mira a risparmiare il 5 per cento alla voce ’Spese per beni e servizi‘. Non solo, si domanda all'autorità comunale anche di "dilazionare nel tempo le opere relative agli investimenti, moderando le spese annue".

Si chiede altresì di pianificare meglio gli acquisti di materiale e le manutenzioni ordinarie, "rispettando il preventivo votato dal Consiglio comunale". In effetti, a richiamare l'attenzione della Gestione sono state le maggiori spese registrate per acquisizioni a favore degli Istituti sociali, di cui la Commissione non è stata informata e che sarebbe stato preferibile far confluire, si rimarca, in un messaggio municipale ad hoc. E questo anche per non lasciare "la forte impressione di una grossa insufficienza e trasparenza sulla pianificazione degli acquisti 2023".

Aggregazione in vista, ’assunzioni da bloccare‘

I commissari guardano, però, pure oltre l'orizzonte, all'aggregazione del Basso Mendrisiotto - sulla quale si è appena avviato lo studio - per iniziare a risparmiare. Nell'ottica del progetto l'invito è a "bloccare le assunzioni, se non quelle necessarie per sostituire i partenti". Infatti, si rilancia, "sono da valutare attentamente i posti vacanti", proprio in funzione del possibile ’matrimonio’ tra cinque Comuni del comprensorio. In più, si aggiunge, "eventuali nuovi servizi o attività che si intendono implementare nei prossimi anni dovrebbero avere un grado di autofinanziamento molto elevato".

E a proposito di intese intercomunali e patti di collaborazione (pure ai costi), i commissari spingono l'Esecutivo a "farsi promotore verso i Comuni interessati per una ripartizione delle spese da distribuire equamente fra le parti, rivedendo le convenzioni al momento della scadenza o in presenza di modifiche di tariffe o modalità di intervento".

La raccomandazione finale è poi per il personale, una "risorsa fondamentale" che va "valorizzata" introducendo, si suggerisce, delle valutazioni per dare modo di migliorare efficienza ed efficacia dei collaboratori, da ricompensare con scatti e promozioni.

Mendrisio

I bilanci 2023 hanno tenuto

Il 24 giugno prossimo nell'aula consiliare di Mendrisio il clima si annuncia più sereno. I Consuntivi della Città l'anno scorso hanno tenuto. E questo, si ricorda nel rapporto commissionale di cui sarà relatore Daniele Raffa, per due fattori principali. Ovvero l'aumento dei ricavi generati dalle sopravvenienze d’imposta - "che si attestano a 3,8 milioni rispetto ai 1,3 milioni preventivati", giunti da Bellinzona nel quarto trimestre del 2023 - e il "contenimento delle spese direttamente legate all’autonomia comunale, che sono rimaste nei limiti stabiliti e che segnano una leggera diminuzione per quanto riguarda gli ammortamenti amministrativi ordinari". Ad avere un peso sono state altresì le entrate fiscali, con le imposte alla fonte (in crescita) e un gettito (delle persone fisiche e giuridiche) consolidato, nonostante la prudenza usata con il mondo delle imprese. La Gestione non può esimersi, però, dall'accendere i riflettori i contributi dovuti al Cantone per la gestione degli anziani, che, si annota, "fanno registrare ancora un incremento di spesa di 3,2 milioni rispetto a quanto preventivato e di 1,9 milioni rispetto al consuntivo 2022, attestandosi così a un totale di 12,7 milioni".

Avviata la consultazione sul progetto Ticino 2020, il Municipio in accordo con gli Esecutivi delle altre Città del cantone, si fa presente, ha messo in evidenza le criticità del progetto; e se "da una parte si riconosce che è stata fatta chiarezza su alcune procedure tra Cantone e Comuni rendendole più trasparenti, dall’altra si è ribadito che non vi è stata una vera riorganizzazione funzionale dei compiti e competenze a favore di una semplificazione del principio di sussidiarietà".

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