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Chiasso contiene le cifre rosse, ma non le azzera

Il Comune chiude il 2023 con un disavanzo di 812mila franchi. Preoccupano le misure fiscali: ‘Moltiplicatore differenziato? Non per ora’

L’anno delle ‘incognite’ sarà il 2025
(Ti-Press)
9 maggio 2024
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Il 2023 non è stato un anno da cifre nere per Chiasso. La missione di azzerare il deficit è rimasta incompiuta, anche questa volta, chiudendo il bilancio sotto di quasi 812mila franchi. Centrare l'obiettivo, del resto, era arduo davanti alla previsione di un disavanzo di circa 1,4 milioni, comunque ridimensionata. Tanto più che il ‘governo’ della cittadina di confine ha dovuto fare i conti con una annata impegnativa sul piano degli investimenti – quasi da record con un globale di 11 milioni in opere – e il mancato incasso di imposte da parte di aziende ed economie domestiche finite in carenza beni. Una voce, quest'ultima, che ha pesato per un milione e 385mila franchi sul bilancio finale, allontanando di fatto la possibilità di pareggiare o di trascrivere un risultato con il segno positivo.

‘Due dati salienti’

Sono due, infatti, i «dati salienti» che, agli occhi del sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni – sino al 14 aprile a capo delle Finanze, oggi passate nelle mani del neoeletto municipale Luca Bacciarini –, hanno caratterizzato il Consuntivo 2023: il pacchetto di investimenti messo in campo e, appunto, gli attestati di carenza beni (anche datati) acclusi alla contabilità. Evidenze finanziarie che testimoniano di un Comune deciso, da un lato, a non venire meno alla volontà di essere progettuale e attento al proprio patrimonio infrastrutturale, dall'altro a continuare a essere resiliente, pur a fronte delle difficoltà che attraversano la quotidianità delle attività economiche così come dei cittadini. A confortare il sindaco ora c’è però la constatazione che Chiasso, alfine, sta invertendo la tendenza demografica e vedendo crescere (seppur di poco) la propria popolazione, oggi a quota 7'805.

Opere concluse e in corso

«Siamo consapevoli che, forse, abbiamo investito troppo – analizza Arrigoni –: in passato la media oscillava tra i 6 e i 7 milioni, invece nel 2023 al netto ne abbiamo contabilizzati per 8,5 milioni. D'altro canto, alcuni interventi si imponevano. E penso al risanamento e alla manutenzione dei due asili, della palestra comunale – che per lavori resterà chiusa sino all'ottobre prossimo, chiamandoci a trovare delle soluzioni alternative – e della piscina scolastica: tutte opere necessarie per garantire sicurezza e strutture confacenti. Senza dimenticare la ristrutturazione del Palapenz, ormai giunta al termine e costata oltre 4 milioni, i lavori stradali nei quartieri – ben visibili in via Franscini e nella parte nord di Corso San Gottardo, ndr – e il varo del cantiere per la nuova sede dell'Ufficio tecnico comunale. Quest'anno poi partiremo pure con gli interventi alla Rovagina».

Quei crediti ‘non più esigibili’

Vi sono opere alle quali non si può rinunciare ed espressioni di una chiara scelta politica. E delle spese a cui tocca fare buon viso a cattivo gioco. È il caso di quelle legate alla voce ‘beni e servizi’ lievitate del 23 per cento rispetto al 2022, come rileva una delle tabelle allegate ai bilanci. Dentro c’è il riferimento agli evocati attestati di carenza beni, sul piano contabile andati ben al di là delle previsioni: dal mezzo milione inserito anno dopo anno nei conti al milione e 385mila franchi in più registrati, come detto, nel 2023 e riferiti soprattutto a persone fisiche e giuridiche. In realtà, come ci spiega il capocontabile del Comune Marco Ferrazzini, la somma è l'addizione di piccole cifre – le più cospicue raggiungono i 40-50mila franchi – e lo specchio di tanti casi di persone in difficoltà economica, ma anche di ditte che hanno chiuso i battenti e lasciato la Svizzera.

‘Manteniamo il moltiplicatore unico’

Arrigoni non si ritrae: «La situazione finanziaria di Chiasso deve migliorare». Cosa ci si aspetta per il 2024? «Ci si attende un anno come il 2023. Il vero interrogativo – richiama il sindaco – è sul 2025, visto le incognite legate alle diverse modifiche di carattere fiscale, alcune delle quali saranno sottoposte al voto della popolazione il 9 giugno prossimo – è il caso della modifica apportata alla Legge tributaria, ndr –, mentre altre, come il moltiplicatore d'imposta differenziato tra persone fisiche e giuridiche, sono al centro del dibattito cantonale. Da parte nostra – fa sapere Arrigoni – auspichiamo lo statu quo con il mantenimento del moltiplicatore unico, almeno per ora».

Minori entrate e costi fissi

Torniamo, però, alle cifre chiassesi. E in particolare all'attenzione alla spesa pubblica nella gestione dei dicasteri. In genere, fa notare il sindaco, si è rimasti nei ranghi. Salvo per l’amministrazione generale, che ha ‘sforato’ del 12 per cento, e per lo Sport e tempo libero, fuori del 13 per cento. Qui, però, tiene a ricordare Arrigoni, le minori entrate sono dovute alla chiusura anticipata della piscina (a seguito della fuoriuscita di cloro, a cui si è poi messo mano), alla quale si sono poi aggiunti anche i problemi tecnici alla pista di ghiaccio.

Le noti dolenti, comunque, sono diverse. Basta scorrere la lista di numeri nella colonna della Socialità, sotto ‘Rimborsi per contributi di legge’, per rendersene conto. Tirate le somme, si parla di spese per 11,1 milioni, ma l'occhio cade soprattutto su quanto dovuto al Cantone per l'assistenza – quasi un milione e mezzo di franchi –, che non è ai livelli del passato recente (1,6 milioni), ma rimane «sempre una somma elevata, perché la problematica è sempre presente a Chiasso». Non meno importanti a bilancio sono altresì i dati relativi al contributo per gli anziani ospiti residenti negli istituti, calcolato in circa 4,4 milioni. In realtà se raffrontato al 2022 il riversamento è in calo, ma sembra essere solo una parentesi. Per quest'anno, infatti, è già stato comunicato che vi sarà un aumento dei contributi per le case anziani.

Debito pubblico in crescendo

Un capitolo che si conferma di peso e in crescendo è anche quello del debito pubblico, che si attesta, al netto, sui 61,8 milioni. Tradotto in debito pubblico pro capite si arriva così a sfiorare gli 8mila franchi, un livello classificato come ‘eccessivo’ dagli indicatori finanziari. Senza trascurare l'ammontare dei debiti verso terzi, saliti a 104 milioni di franchi, anche a seguito dell'acquisto (per circa 3,5 milioni) della ‘Residenza Cassina’. Operazione realizzata a vantaggio del comparto degli Istituti sociali comunali.

Le imposte alla fonte si consolidano

Spostandosi sul versante delle entrate, il gettito delle persone fisiche (sui 14,5 milioni) e giuridiche (sui 10,3 milioni) tiene e si rimpolpano le imposte alla fonte, che l'anno scorso hanno raggiunto gli 8 milioni e mezzo. Mentre le sopravvenienze si attestano sui 3,6 milioni. A dare poi fiducia nel futuro sono pure i progetti privati che si sono affacciati in questi anni su Chiasso. Un esempio, annota il sindaco, è il complesso in parte commerciale e in parte residenziale che si sta costruendo in via Lavizzari per mano di un imprenditore giunto a Lugano dal Nord Europa. Come dire che a Chiasso il fermento non manca.

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