Pioggia e soprattutto forte vento hanno causato problemi e rimozione, anche preventiva, di alcuni dei simboli della Settimana santa di Mendrisio
Strappi alle tele, strutture in legno intaccate e altri danneggiamenti. Il maltempo che ha imperversato a fasi alterne da diversi giorni su tutta la regione e in particolare il forte vento di stanotte hanno lasciato il segno anche su uno dei simboli del periodo pasquale ticinese: i trasparenti delle Processioni storiche di Mendrisio. Oltre a quelli danneggiati, diversi altri trasparenti sono stati tolti questa mattina, dunque prematuramente rispetto alla normale tabella di marcia, per essere messi in sicurezza a causa delle imprevedibili condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato l’intero Lunedì dell’Angelo.
«Oltre ai diversi altri interventi a causa della pioggia e soprattutto del vento, stamattina siamo intervenuti anche nel nucleo di Mendrisio – ci conferma il comandante dei Pompieri del Mendrisiotto Corrado Tettamanti –. Alcuni sono stati danneggiati e diversi altri, quelli di maggior pregio, sono stati messi in sicurezza per evitare che le raffiche previste nel pomeriggio potessero peggiorare la situazione». Sedici in totale i trasparenti che la Squadra Tecnica Trasparenti preposta dalla Città ha, in collaborazione con i militi, messo al riparo a Casa Maggi. Dopo lo smontaggio globale il loro stato verrà controllato nel dettaglio e poi, nei prossimi mesi, Dicastero cultura della Città – che è proprietaria dei trasparenti – e Museo d’arte – che ha invece il compito di gestirli – valuteranno se effettuare eventuali restauri, che generalmente vengono fatti da gennaio.
Quantificare i danni appare dunque prematuro, abbiamo tuttavia contattato la direttrice dell’Organizzazione turistica regionale (Otr) del Mendrisiotto, per una valutazione su quest’edizione un po’ sfortunata delle Processioni storiche: dapprima le polemiche sui Mori, poi settimana scorsa la decisione di annullare le processioni vere e proprie a causa della pioggia e, da ultimo, i danni causati durante la scorsa notte. «Già giovedì mattina ci si era accorti che tre trasparenti erano stati danneggiati dal maltempo dei giorni precedenti – precisa Nadia Fontana Lupi –. La situazione poi è peggiorata durante il fine settimana, perché alla pioggia si sono aggiunte forti raffiche di vento, e queste hanno danneggiato ulteriormente alcuni trasparenti».
Un evento straordinario? Non proprio. «Siamo abituati che ogni anno, purtroppo, ci siano delle intemperie e quindi dei danni. La cosa peggiore non è tanto la pioggia: i trasparenti sono realizzati con tecniche permeabili, e quindi l’acqua li danneggia poco o niente. Le folate di vento invece, che soprattutto nelle vie strette del nucleo si fanno sentire in maniera marcata, hanno un effetto più dannoso e sono il problema più grande». Quindi danni ce ne sono ogni anno, anche se fortunatamente di solito in maniera più contenuta di quest’anno. «Ogni anno il Comune di Mendrisio deve fare i conti con il restauro di quei trasparenti che hanno subito qualche danno. Il restauro è continuativo, non è praticamente mai capitato che vengano ritirati dopo l’esposizione e che fossero tutti intatti. Ora si valuterà se restaurarli e, se del caso, commissionarne anche uno o più di nuovi». L’ultimo trasparente nuovo è stato realizzato, ricordiamo, un paio di anni fa.
E sul fatto che questa edizione del 2024, anno bisestile, sia stata un po’ sfortunata, Fontana Lupi relativizza. «Nella storia delle Processioni c’è sempre stato un elemento di imprevedibilità meteorologica, dovuto al particolare periodo dell’anno. Il medesimo discorso vale anche per il turismo pasquale. La Pasqua, soprattutto quando è bassa come quest’anno, può comportare una probabilità di tempo poco favorevole più elevata. È sempre un grande rincrescimento quando fa brutto tempo, ma la meteo non possiamo governarla». Si possono però trovare delle alternative, dei piani B. «Vero, ed è quel che viene fatto già da diversi anni».
«Una volta la meteo era più ‘tranquilla’ e forse più prevedibile – prosegue la direttrice – e non avevamo bisogno di un piano B. Proprio per avere comunque un’offerta anche nelle edizioni sfortunate meteorologicamente parlando, durante gli ultimi dieci anni è stato fatto molto. Abbiamo creato un museo del trasparente, abbiamo realizzato delle visite guidate, che anche quest’anno sono state molto ben frequentate malgrado la pioggia, abbiamo organizzato una cerimonia del Venerdì Santo in Chiesa parrocchiale proprio per portare in processione i trasparenti più antichi ed è stata una serata molto bella, con tanta gente, a dimostrazione che le Processioni sono molto sentite». Altro elemento aggiunto, è il gazebo, che ospita le esposizioni. «È stato anche un acquisto molto importante, quest’anno abbiamo avuto circa trecento visitatori nel gazebo. Tutti questi elementi dimostrano che la volontà della gente di trovare il modo di partecipare alle Processioni non è stata ostacolata dal maltempo. Anche la decisione del Municipio di esporre i trasparenti prima rispetto a quanto si faceva una volta dà la possibilità di passeggiare tra le vie del nucleo non solo durante la Settimana santa e permette di mantenere il legame con questa tradizione». Un’edizione un po’ sfortunata dunque, ma portata a casa in maniera comunque molto partecipata e sentita.