Raddoppia e supera i 100 milioni l'intervento di ristrutturazione del Serfontana a Morbio. ‘Diventerà il primo centro a emissioni zero della Svizzera’
Sin dal taglio del nastro, ormai mezzo secolo fa, il centro commerciale Serfontana a Morbio Inferiore si era calato nella realtà del Mendrisiotto come un simbolo di modernità e dei tempi in rapido mutamento. Oggi, alla soglia dei cinquant'anni – li compirà il 28 marzo prossimo –, il complesso segnerà ancora una volta un cambio di passo; e non solo come agorà dello ‘shopping’. La sua versione 2.0 restituirà, di fatto, il primo grande emporio della Svizzera a zero emissioni e con il più grande ‘hub’ per la mobilità elettrica del Ticino. Il maxilifting al quale si sottoporrà da qui alla fine del 2026 non sarà, quindi, solo una operazione di riqualifica e di immagine, ma anche una ristrutturazione nel solco della sostenibilità. Certo i numeri sciorinati oggi, giovedì, dai vertici fanno impressione. A cominciare dall'investimento che dalla domanda di costruzione – depositata nell'agosto del 2022 – a oggi è praticamente raddoppiato, passando dagli oltre 55 milioni di franchi iniziali agli attuali oltre 100. Un intervento che si mostra in evidente controtendenza rispetto ai momenti difficili che sta vivendo il commercio al dettaglio, alla concorrenza d'oltrefrontiera e alle chiusure di punti vendita (una su tutte la partenza tra meno di un anno di Manor dal vicino Centro Breggia).
Alzi la mano chi – negli ‘anta’ da un po’ – non si è fatto un giro al ’Serf‘ degli esordi quasi fosse un viaggio alla scoperta dei nuovi ‘templi degli acquisti’ (allora una vera novità per le nostre parti). Tra chi lo frequentava, all'epoca, c'era anche Michel Müller, ora rappresentante della proprietà, MEG Centro Shopping Serfontana. Quello odierno per il centro commerciale, annota, è «un grande salto nel futuro». I promotori hanno deciso, infatti, di «modernizzare il Serfontana per garantire una gestione di successo anche negli anni a venire. Sono felice di questo progetto importante per tutta la regione». A testimoniarlo la presenza alla presentazione dei sindaci del Basso Mendrisiotto.
A motivare gli investitori c’è, d'altro canto, la risposta degli inquilini, da quelli della ‘prima ora’ – come Migros – ad altri marchi, anche nuovi, i cui nomi verranno svelati strada facendo. Ad oggi, si conferma, il 75 per cento degli spazi è già stato affittato e ci sono buoni contatti in corso con potenziali clienti per coprire il 25 per cento rimanente nei prossimi tre anni. Sta di fatto che si ritroveranno diverse delle insegne e dei servizi che sin qui hanno caratterizzato il complesso, come Coop, Denner, C&A, Fust, Douglas o Dosenbach. Tra le novità si sono annunciate la presenza di Peek&Cloppenburg, una azienda di moda a conduzione familiare diffusa in 16 Paesi che occuperà più di 3mila metri quadri, o di Tesla e di un centro fitness. In totale, insomma, oltre l'ingresso si troveranno 50 negozi e ristoranti.
D'altra parte, si punta in alto e a raggiungere l'obiettivo dei 2,3 milioni di visitatori all'anno per i 25mila metri quadrati di area di vendita (in totale ve ne sono 32mila): parola di Luana Mariniello della Privera. Si rinnova e riprogetta, quindi, «affinché il centro possa continuare a svolgere anche in futuro un ruolo importante per la regione e il suo bacino di utenza». L'ambizione, insomma, è quella di essere ben più del "salotto" del Mendrisiotto, come alcuni lo hanno considerato in passato, sottolinea la responsabile. Ci si proietta in avanti non senza conservare la memoria di ciò che è stato e di chi l'ha progettato, l'architetto Franco Bircher. Del resto, «già allora il centro era molto moderno», ricorda. Non solo, credeva nel potenziale di questo territorio; tanto da scegliere una collocazione strategica, a qualche centinaio di metri dallo svincolo autostradale, e dal mettersi in mostra, anche per i 900 posti auto a disposizione.
Ora, però, non si penserà solo all'auto (o almeno non solo a quelle a benzina). In effetti, in bella evidenza adesso vi è, a pochi passi, un terminale per i mezzi pubblici, dove incrociano diverse linee (in più il Serfontana ha una sua fermata). Inoltre, si potrà contare su un collegamento diretto per le bici: il Cantone, si fa sapere, sta progettando una pista ciclabile. Quanto alle quattro ruote (ma a watt), entro l'estate prossima saranno allestiti 38 punti di ricarica (i primi 20 da Pasqua).
La svolta ‘verde’, in altre parole, la si percepirà dal primo sguardo, guardando la facciata, che muterà con il passare delle stagioni. Ma non sarà solo una questione «scenografica», tiene a rimarcare Martin Mayrl, del team di progettisti zurighese, ma conferirà «una nuova identità» a un centro commerciale che da subito ha ricevuto una impronta particolare e una «forte ragione d'essere» dal suo stesso ideatore. Infatti, gli architetti hanno perseguito l’obiettivo di «ottenere la massima flessibilità in termini di utilizzo e di sviluppo futuro, rispettando l'edificio esistente e adattandolo alle esigenze attuali, garantendo la sostenibilità ecologica ed economica». Necessità che includono una attenzione anche per i consumi energetici. Tant’è che si attingerà al solare e si farà a meno dei combustibili fossili. «Per avere un'idea dei risparmi – fa presente Mayrl –, passare dal riscaldamento a gas a una pompa di calore riduce le emissioni di CO2 di circa 400 tonnellate, che equivalgono all'incirca al chilometraggio medio annuo di 250 veicoli». Anche per irrigare le piante che renderanno più rigogliosa la facciata verrà utilizzata l'acqua (non potabile) di una sorgente vicina, recuperata pure all'uso del Comune di Morbio Inferiore (alla bisogna).
Certo quella che attende promotori e tecnici è una «grande sfida» a fronte di un cantiere che avanzerà mantenendo il centro e i negozi aperti. Non è casuale la scelta di procedere a tappe (tre in tutto), con la consapevolezza di avere da risanare quasi 48mila metri quadri di superficie. In prima battuta quest'anno, spiega David Dalsass di HRS, si lavorerà sulla terrazza e il piano superiore, concentrando il grosso delle opere. Poi nel 2025 si affronteranno il piano centrale e la sistemazione esterna, e si consegnerà la facciata (a fine anno). Mentre nel 2026, tra gennaio e novembre, si interverrà sul piano terra, restituendo per finire il Serfontana rinnovato.
«Il Comune – commenta Claudia Canova, sindaco di Morbio Inferiore – ha accolto favorevolmente il progetto. In particolare perché si è immaginata una ristrutturazione che non ci priva dei negozi. Del resto, il Serfontana già a suo tempo ha rappresentato una grande novità e un simbolo del benessere di una società che era cambiata dagli anni Cinquanta. A testimoniare l'accoglienza del centro commerciale nella popolazione venti anni or sono vi era stata poi anche una ricerca condotta dagli alunni di quarta media». Anche i ‘nonluoghi’ – per dirla con Marc Augé – per finire entrano a far parte della quotidianità e della vita di un territorio.