Alcune piante che, da un anno, fanno parte delle installazioni temporanee saranno spostate nella parte alta di Corso San Gottardo. Il progetto continua
È ormai passato un anno da quando Chiasso ha conquistato qualche area verde in più. Il progetto dei Vivai diffusi è ora pronto per la sua seconda fase: nel corso della primavera alcune piante saranno spostate nella parte alta di Corso San Gottardo, dove sono iniziati i lavori di riqualifica. Quanto sviluppato nell’ultimo anno dal Comune e dall’architetto responsabile del progetto Felicia Lamanuzzi è «un progetto di sensibilizzazione sul verde urbano per la riqualifica dello spazio pubblico, un modello di sviluppo da cui si può trarre un beneficio sociale e ambientale, di transizione tra i progetti di visione urbana e la relativa realizzazione. Offre ai cittadini la possibilità di goderne i benefici, anche solo per una breve sosta – commenta Sonia Colombo-Regazzoni, capodicastero Territorio –. Questi vivai si ispirano ad alcuni concetti a favore della politica climatica locale, come il riuso (vasi), la sostenibilità a km zero (pacciamatura) e la biodiversità (specie arboree)». Le installazioni sono presenti in due punti alla stazione, in piazza Elvezia e vicino al m.a.x. museo. Il progetto «è stato molto apprezzato anche dal Dipartimento del territorio, che ci ha chiesto di presentarlo nell’ambito di una serata dedicata alla riqualifica urbanistica e rigenerazione ambientale di quartieri, strade e spazi pubblici, organizzata dalla Sezione sviluppo territoriale, tenutasi a Savosa in gennaio».
Nelle prossime settimane, quindi, alcune di queste piante troveranno la loro sistemazione definitiva nella zona di Boffalora. Il progetto prevede la posa di piattaforme attrezzate che hanno lo scopo di moderare il traffico e aggiungere valore allo spazio urbano, sperimentando un uso diverso del campo stradale, trasformandolo in luoghi d’incontro. Un’estensione del marciapiede che offre un posto di qualità in cui fermarsi mantenendo a tutti gli effetti la caratteristica di luogo pubblico e dando l’occasione di rendere più verde il centro cittadino. Le piattaforme infatti conterranno piante ed erbe aromatiche alternate a vasi per piante a medio fusto, con un alternarsi di vasi di varie dimensioni e altezze che andranno ad abbracciare le sedute e a proteggere il fruitore lungo il fronte strada. «Il progetto dei Vivai diffusi continuerà – aggiunge Sonia Colombo-Regazzoni – per preparare le piante che saranno destinate alla nuova sede dell’Ufficio tecnico e ad altri interventi già previsti. L’investimento per l’attrezzatura è stato fatto, alla fine acquisiamo delle piante delle quali i cittadini possono beneficiare per un paio d’anni prima del trasferimento nella loro sistemazione definitiva».
Un altro progetto di riqualifica, quello del comparto Franscini, entrerà nel vivo a breve e porterà all’introduzione della zona 30. Anche in quella zona sono previsti dei punti di sosta, caratterizzati da piante in vaso ed elementi floreali, implementando un verde di qualità, delle sedute e dei punti d’acqua per un maggior ristoro, soprattutto nelle calde giornate estive.
Bisognerà avere ancora un po’ di pazienza – l’orizzonte temporale è quello del 2026, in occasione della sistemazione definitiva del comparto – ma anche la stazione di Chiasso guadagnerà degli spazi verdi, «elemento assolutamente trascurato in fase di realizzazione». Mentre il cantiere di riqualifica è ormai alle battute finali, in questi mesi non sono mancati incontri con il Cantone per ovviare alla «problematica della larghezza della strada che ha creato qualche difficoltà nel sorpasso dei bus – spiega ancora la municipale –. Ce ne siamo resi conto subito e sono stati apportati dei correttivi come la striscia rossa e l’introduzione della zona-20 per aumentare la sicurezza». Restano però «il marciapiede rialzato che crea qualche problema anche ai mezzi pubblici e la mancanza del verde a cui abbiamo cercato di rispondere realizzando i due vivai diffusi». Con tutti gli attori coinvolti sono stati studiati dei correttivi: «oltre a migliorare la fluidità dei passaggi e delle soste dei bus, rendere il marciapiede omogeneo e posizionare dei ripari davanti alle entrate dei palazzi». Durante questi lavori, che dureranno sette mesi, «il Cantone realizzerà anche degli interventi che porteranno ad avere due zone verdi concrete e definitive in un’area risultata essere tra le più calde di Chiasso nello studio delle isole di calore».
Le altre zone più roventi sono il Centro Ovale e i grandi posteggi con l’asfalto, come pure l’area dell’ex Boffalorino. A titolo personale, ritengo che questa area debba essere preservata il più possibile e non adibita a costruzione – annota Colombo-Regazzoni –. È l’unico spazio verde rimasto in una zona fortemente trafficata, soprattutto dopo l’introduzione del semaforo per dosare il traffico, una misura che impone una certa dose di pazienza alla rotonda di Largo Kennedy ma che aveva come alternativa la chiusura dell’uscita autostradale di Chiasso Sud, con le conseguenze negative facilmente immaginabili». A mente della municipale di Chiasso «l’ideale sarebbe mantenere il verde, eventuali interventi potrebbero essere presi in considerazione solo se finalizzati a diluire maggiormente il traffico. In questo caso, ovviamente, il coinvolgimento di Ustra sarebbe indispensabile».
Per combattere le alte temperature, Chiasso sta studiando anche altri interventi più piccoli, come l’installazione di fontanelle sul territorio. «Abbiamo già preso contatto con Age per effettuare le necessarie valutazioni per posizionare qualche punto acqua in più». Si stanno inoltre valutando soluzioni come i tetti verdi o il rivestimento di alcuni stabili. «Le risultanze dello studio sulle isole di calore, così come le proposte emerse nei mandati di studio in parallelo nel Piano d’azione comunale (Pac) Chiasso, sono attualmente oggetto d’analisi da parte del gruppo di lavoro del PAM 5 affinché si trasformino in misure da attuare dal 2028 in poi», conclude Sonia Colombo-Regazzoni. La presentazione del Pac e delle sue proposte alla popolazione è prevista prossimamente.