Mendrisiotto

Tra richiedenti asilo e momò lievita il pane dell'incontro

Mendrisiotto Regione Aperta ha organizzato un laboratorio di panetteria con otto giovani donne. ‘Una esperienza da ripetere’

In sintesi:
  • Le protagoniste provengono da angoli diversi del globo – da Afghanistan, Kongo, Iran e Siria – e di età differenti – la più giovane ha 11 anni
  • il fatto di essere in Ticino da pochi giorni – per la metà di loro era così – non ha impedito di aprirsi, seppur a poco a poco, a questa loro nuova quotidianità
A volte basta mettere le mani in pasta
27 gennaio 2024
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Mettere (letteralmente) le mani in pasta può aiutare anche ad abbattere barriere e pregiudizi. È ai piani di lavoro di un laboratorio di panetteria e pasticceria di Coldrerio che, di recente, il progetto di intrecciare la realtà dei richiedenti l’asilo a quella del territorio è diventato realtà. Una esperienza da ricordare e da ripetere per otto giovani donne alloggiate al Centro federale d’asilo di Chiasso e gli attivisti dell’Associazione Mendrisiotto Regione Aperta. Provenienti da angoli diversi del globo – da Afghanistan, Kongo, Iran e Siria – e di età differenti – la più giovane ha 11 anni – hanno visto lievitare nuove amicizie e un sincero spirito solidale grazie all’impasto di trecce e dolci. Anche il fatto di essere in Ticino da pochi giorni – per la metà di loro era così – non ha impedito di aprirsi, seppur a poco a poco, a questa loro nuova quotidianità.

Il potere di trecce e crostate

Appuntamento in atelier in mattinata, il primo a rompere gli indugi è stato proprio il panettiere-pasticciere, Fabrizio Alippi, proponendo di cimentarsi con la preparazione delle trecce. Un po’ di francese, qualche parola di inglese e nelle giovani richiedenti l’asilo si è acceso l’interesse. Ma è stato di fronte alla realizzazione di piccoli animali in pasta di pane che la motivazione ha preso la forma delle creazioni da infilare nel forno. A quel punto, ci confermano i volontari dell’Associazione, il ghiaccio era rotto del tutto e «si è iniziato a consolidare un rapporto di aiuto, condivisione e complicità».

Da quel momento il gruppo di aspiranti panettiere per qualche ora non si è più fermato. E allora avanti con i grissini all’olio e soprattutto le crostate di pasta frolla e i biscotti, che hanno dato modo di sbizzarrirsi e divertirsi con le decorazioni. «Se non fosse arrivata l’ora del pranzo avrebbero continuato volentieri. Spesso frenate da una certa timidezza, partecipare all’attività pratica ha permesso loro di essere più disinvolte».

‘È stato un bel momento’

Sfornati pane e dolci, vedere con i loro occhi il risultato di quel lavoro manuale è bastato a rendere queste donne felici. «È stato un bel momento – ci raccontano i volontari di Mendrisiotto Regione Aperta –: abbiamo chiacchierato con semplicità di cibo, musica, danza e del prossimo atelier. Alcune erano più predisposte a condividere i loro pensieri, quelle che risiedono da noi già da qualche mese, le altre erano più restie, per la lingua e la novità. Tutte, comunque, hanno dimostrato di apprezzare questa opportunità e la possibilità di stare assieme e non finivano più di ringraziarci quando a metà pomeriggio sono salite di nuovo sul pulmino e rientrate al Centro». Naturalmente, sono tornate nei loro alloggi non senza portare con sé i prodotti da forno, che l’accompagnatrice ha poi condiviso con gli altri ospiti della struttura.

Una iniziativa da rifare

In chi è rimasto al laboratorio di Fabrizio Alippi si è impresso il ricordo di una iniziativa fuori dal comune. «Due cose – ci dicono – ci hanno colpito. La prima, più concreta, è vedere queste giovani donne spontanee, attive e motivate nel fare, nell’impastare, nel creare, completamente immerse in una attività che ha ridato loro il sorriso; la seconda, non meno importante, è stato assistere alla complicità che si è creata nel gruppo, il condividere, l’essere attente l’una all’altra, il considerarsi. Eppure era la prima volta che si ritrovavano assieme». Insomma, si è consolidata così la voglia di ripetere l’esperienza.

E di idee al tavolo dell’Associazione non ne mancano, come ci fa capire il coordinatore Willy Lubrini. Oggi ci si ritroverà a pranzo in una ventina, mentre per la settimana prossima si è organizzato a Morbio Inferiore un torneo sportivo che coinvolgerà una trentina di richiedenti l’asilo. E c’è anche l’idea di fare teatro, per raccontare le loro storie.