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Finanze comunali tra opere ‘congelate’ e tagli lineari

La Commissione della gestione è pronta a vistare i Preventivi 2024, ma ad alcune condizioni. ‘Troppi debiti, occorre metterci un freno’, si esorta

L’indebitamento nel 2022 ha superato i 100 milioni
(Ti-Press)
22 gennaio 2024
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Le finanze chiassesi stanno diventando motivo di seria preoccupazione. Soprattutto al tavolo della Commissione della gestione è emersa in modo evidente l’urgenza di mettere mano ai conti del Comune. Anche perché gli sforzi, pur riconosciuti e apprezzati, profusi dal Municipio non sembrano bastare più. Non almeno davanti a una “esplosione dei costi”, a un indebitamento che nel 2022 ha “superato la soglia dei 100 milioni di franchi”, a preventivi in rosso – per l’anno prossimo si parla di 864mila franchi di disavanzo a fronte di un moltiplicatore all’88 per cento – e a future ricadute finanziarie che peseranno non poco sui bilanci cittadini. Da Sinistra a Destra i commissari della Gestione, guidati da Omar Trapletti, sono pronti a dare fiducia, ancora una volta, all’Esecutivo e a votare la Finanziaria 2024, ma ad alcune condizioni.

Parola d’ordine: mettere un freno ai costi

Il rapporto consegnato nei giorni scorsi – tre paginette ma dense di significato – non si limita, in effetti, a commentare le cifre, ma mette in fila una serie di inviti e di proposte concrete. La missione finale? Contenere la spesa pubblica, senza andare a toccare, si tiene a rimarcare, gangli sensibili come la socialità, la sanità, le scuole e la sicurezza. Certo, per dirla con lo stesso Municipio, il contesto in cui ci si muove “presenta molti punti interrogativi”, a cui si esorta di tentare di dare una risposta. Non a caso, la Gestione, si annota, “sta seguendo con una sempre maggiore preoccupazione l’evolversi, o meglio l’involversi, di questa situazione”. Quindi, come per l’anno scorso occorre metterci un freno. Di fatto, si insiste, “c’è ancora molto da fare in questa direzione”.

Dicasteri a ‘compartimenti stagni’

Se, di fatto, “impensierisce” la crescita dell’indebitamento e con esso l’aumento dei tassi di interesse della Banca nazionale – i costi per interessi a preventivo ammontano a quasi 1,3 milioni –, non di meno si porta alla luce “una problematica riscontrata durante gli incontri con i capi dicastero”. Il riferimento esplicito è all’“impressione che i diversi dicasteri operino come dei compartimenti stagni, denotando un’assenza o quantomeno una limitata visione d’insieme, che siamo convinti possa portare a una maggiore ottimizzazione dei costi e una maggiore efficacia nei processi”.

E quei fattori esterni

A questo scenario si aggiungono alcuni fattori (in alcuni casi non governabili) che non facilitano il compito. I commissari della Gestione ne elencano cinque. Ovvero, innanzitutto la modifica della Legge tributaria, che entrerà in vigore nel 2025 e che, si stima, avrà un impatto di circa 3,6 milioni per le finanze chiassesi. Poi si annuncia la riduzione, “importante”, delle sopravvenienze di imposta e si prospettano maggiori spese per il personale, dovute “al continuo aumento dei dipendenti comunali, 372,5 unità di lavoro a tempo pieno contro le 367,1 dei Preventivi 2023”. In più, rivolgendo ancora lo sguardo verso Bellinzona, si prospetta un “aumento dei contributi al Cantone legati al comparto anziani e cure a domicilio” e in generale, osservano, preoccupano i rapporti con il governo, sullo sfondo la riforma Ticino 2020.

Strategie e misure

Ebbene, fatti due calcoli, tutto questo, rendono attenti ancora i commissari, porterà a “un peggioramento della gestione di circa 7 milioni a partire dai prossimi preventivi”. Dall’analisi dei numeri ai rimedi, vi sono oggi delle misure per reagire a questo stato di cose? La Gestione si è seduta al tavolo con il sindaco Bruno Arrigoni e il responsabile dei servizi finanziari per discuterne. Incontro che ha delineato “alcune strategie da implementare nel breve periodo, atte sia alla riduzione della struttura dei costi, sia alla ricerca di nuovi sostegni finanziari, migliorando nel contempo le entrate extra-fiscali”.

‘Congelati’ due messaggi

Apprezzato, come detto, lo sforzo, la Commissione unanime ha deciso però di andare oltre. Il passo è di quelli importanti, ma risulta inevitabile. La Gestione ha infatti deciso di “congelare temporaneamente” due messaggi municipali: la riqualifica di via Dante Alighieri, nel comparto culturale (da 990mila franchi), e le opere nel nucleo di Pedrinate (da 1,3 milioni). Interventi considerati “non prioritari vista la situazione finanziaria”. Ma non basta. La Gestione invita altresì l’Esecutivo ad “attuare ulteriori sforzi, al fine di sviluppare una strategia volta al freno della spesa sia nel breve che nel lungo periodo”. Di conseguenza si sollecita, “qualora fosse fattibile”, una riflessione “sulla possibilità di integrare il lavoro svolto nel ‘Piano d’azione per il contenimento del disavanzo 2025-2027’ già a partire da quest’anno”.

E proposto un taglio lineare del 5%

Gli stessi commissari hanno, poi, preso in mano le forbici e proposto “un taglio lineare del 5 per cento, senza toccare aspetti fondamentali come socialità, sanità, scuole e sicurezza”, che prevede “un contenimento delle spese di circa 500mila franchi”. Il Piano d’azione, versione Gestione, ha suscitato “un confronto molto costruttivo e stimolante” e, si motiva, potrà “servire in futuro quale base per ulteriori e necessari esercizi di contenimento dei costi”, mantenendo aperto un dialogo con il Municipio.

In questo solco si inserisce pure l’esortazione a riprendere in mano l’elenco degli investimenti, “dilazionando laddove possibile nel tempo quelli già votati e proponendo futuri investimenti solo se strettamente necessari”. In altre parole, si suggerisce una dieta draconiana. Allo stesso modo si richiama la necessità di agire con accortezza e puntualità nell’operazione di riequilibrio della Cassa pensioni. In caso contrario le richieste non troveranno l’appoggio della Gestione.