Mendrisiotto

Dopo il Polo del Verde arriva quello di sartoria e moda

Il Consiglio di Stato è pronto a investire sulla futura sede del Centro professionale tecnico del settore tessile oltre 51 milioni

In sintesi:
  • Chiasso attende di diventare il futuro Centro di competenza del settore del design e dell'abbigliamento
  • Oltre a una ‘casa comune’ anche un'autorimessa da 240 posti
L’area prescelta, accanto alla stazione
(Ti-Press)
16 dicembre 2023
|

Dopo il Polo del Verde (a Mezzana), il Mendrisiotto si prepara ad accogliere, a partire dal 2027, un nuovo ‘cuore’ nevralgico della formazione, quello sulla sartoria e della moda. Da tempo, infatti, Chiasso attende di diventare il futuro Centro di competenza del settore del design e dell'abbigliamento. E ora il progetto appare davvero a portata di mano. Staccata, da parte del Municipio cittadino, la licenza edilizia e pubblicate, l'estate scorsa, le prime gare d'appalto, in questi giorni sui banchi del Gran consiglio è approdato il dossier che pone le fondamenta, lì sul sedime ferroviario a due passi dalla stazione, della futura sede del Centro professionale tecnico del settore tessile (Cpt). Il governo cantonale è pronto, infatti, a investire nell'operazione oltre 51 milioni di franchi a fronte di una spesa di quasi 60. Uno sforzo finanziario che oltre a dare una casa comune a due istituti - la Scuola d’arti e mestieri della sartoria e la Scuola specializzata superiore di abbigliamento e design della moda -, consegnerà una autorimessa con park&rail da 240 posti, riuscendo così a soddisfare le esigenze del Cantone, del Comune e delle Ffs.

Non solo una scuola

Attorno alla costruzione del Cpt, del resto, orbitano tante ambizioni. Vi è quella di restituire una identità, anche architettonica, a un percorso formativo che riunirà studenti e studentesse - oltre 200 le persone in formazione - che ora fanno capo alle sedi di Lugano-Viganello e Biasca. Ma vi è altresì l'intenzione di rafforzare i legami con un territorio storicamente legato all'industria tessile e divenuto, in anni più recenti, anche base logistica e operativa di marchi e griffe. Ciò che si intende creare, come ribadisce oggi il Consiglio di Stato (CdS) nel suo messaggio, è "un luogo dove il dinamismo e i repentini cambiamenti della moda incontrino la tradizione e il saper fare e dove studio e formazione possano amalgamarsi con la realtà del mondo del lavoro".

Non a caso, come si ricorda nel documento cantonale, al piano terra della nuova scuola saranno previsti degli spazi di lavoro dove "studenti e aziende potranno incontrarsi e lavorare assieme per progetti di sviluppo di prodotti come pure per favorire progetti di microimprenditorialità; si intende così promuovere la collaborazione con le realtà aziendali presenti sul territorio e favorirne il mantenimento e la loro crescita nella regione garantendo la presenza di personale qualificato".

Cambiamenti in vista

Certo la scelta del governo di centralizzare a Chiasso le scuole di sartoria comporterà cambiamenti e trasformazioni. L'attenzione del CdS si sta, ad esempio, concentrando su Biasca, dove gli attuali stabili scolastici "dovranno essere completamente risanati". In effetti, si stanno vagliando "quali settori trasferire in quel comparto in modo da compensare la partenza della scuola di sartoria", sullo sfondo una opzione sulle professioni innovative che rimandano all'auto e ai trasporti. Nel solco dei centri di competenze, il Dipartimento educazione, cultura e sport (Decs) "sta valutando al suo interno quali sono le opzioni più logiche anche alla luce degli sviluppi soprattutto delle macrotendenze in atto a livello del tessuto economico e formativo".

Non vengono sottovalutate neppure le conseguenze possibili per il personale. "Il raggruppamento delle attuali sedi scolastiche – riconosce il Cantone – comporterà una riorganizzazione dei servizi amministrativi i cui impatti dovranno essere valutati da qui all’apertura della nuova sede scolastica. Eventuali adeguamenti di personale saranno verificati dal Consiglio di Stato nell’ambito dei nuovi oneri".

I piani sono chiari

Sta di fatto che la direzione è ormai presa. E i piani sono chiari, a livello tecnico e finanziario. Come evoca il nome con cui si è battezzata la proposta architettonica vincitrice nel luglio 2021 del bando di concorso - a firma dello studio Boltas Bianchi Architetti di Agno -, il nuovo volume, tra la stazione e via Rampa, "ponendosi tra i vecchi edifici ferroviari e la zona di espansione, diventa quindi una cerniera dell’intero sistema, per le trasformazioni attuali e future". Il tutto in una "posizione strategica". Dal canto suo, il fabbricato - dal carattere "monolitico e urbano" - in se stesso si porrà "in continuità con gli edifici della stazione, diventando parte di un sistema di strutture pubbliche che si configurano come una cortina urbana tra il grande spazio vuoto dei binari e la città densamente edificata".

Gli studenti, come si rileva nel messaggio, accederanno alla scuola dal piano terra, sia che arrivino dalla città che dalla stazione. In effetti, "il nuovo edificio definisce un percorso esterno continuo, attraverso il marciapiede e il marciapiede ferroviario, che si spinge fino all’attuale posteggio a nord-ovest, mettendo le basi per un collegamento con la futura area di trasformazione". Una volta varcata la soglia, ci si troverà poi davanti due realtà spaziali: la prima riservata alle aree didattiche ai piani superiori (su tre livelli), la seconda a valenza pubblica - che include pure atrio, bar e sala conferenze - al piano terra.

Il cantiere durerà quasi 3 anni

Per concretizzare il progetto sul terreno acquisito dal Cantone (per 8 milioni di franchi, con 400mila franchi di contributo da parte di Chiasso) occorreranno quasi tre anni, scrivendo la parola fine in calce a un'opera di cui si sta parlando almeno dal 2017. L'investimento di quasi 60 milioni godrà d'altro canto del supporto tangibile del Comune sede, che finanzia con 4,2 milioni 72 dei 240 posti auto previsti nell'autorimessa coperta e interrata - garantendosi posteggi di breve durata in centro -, e di un sussidio di circa 4,4 milioni che fa riferimento al Piano regionale dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio. Quanto ai costi di gestione si calcola che dal 2027 ammonteranno a 588 mila franchi l'anno, controbilanciati dai circa 50mila franchi annui che verranno incassati per i 75 posteggi in modalità park&rail di proprietà del Cantone. Altrettanti posti auto se li assicureranno le Ferrovie, mentre 18 saranno quelli destinati all'utenza del Cpt.