Mendrisiotto

Dopo 50 anni, il coro La Grigia di Chiasso dice addio

L'ultimo saluto al pubblico verrà dato al concerto natalizio di Pedrinate, il prossimo sabato 16 dicembre

Una storia durata 50 anni
11 dicembre 2023
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Il mancato ricambio generazionale e qualche problema di salute tra i membri attuali, hanno sancito la fine dello storico coro chiassese La Grigia, che proprio quest'anno ha celebrato il suo cinquantesimo anno di esistenza. «C‘è molto dispiacere da parte di tutti – ci dice il maestro Luigi Ricco, direttore del coro da oltre 25 anni –, per via della nostra storia così lunga e per i vincoli che si sono creati tra i coristi. Si tratta insomma di una scelta dolorosa, ma obbligata». Il saluto definitivo del coro verrà dato in occasione dell'ultimo concerto, ossia quello di Natale, che si svolgerà sabato 16 dicembre a Pedrinate.

Una scelta necessaria

All'inizio di quest'anno, avevamo pubblicato un articolo (cfr. laRegione del 2 febbraio) in cui si celebrava il 50esimo compleanno del coro, dove lo stesso Ricco affermava che la situazione era sana e stabile. «Da allora la situazione è un po’ precipitata – dichiara –: già l'età dei membri non è più nel verde degli anni, poi è sopraggiunto qualche malanno e problema di salute, uniti ai postumi del Covid, e ci siamo ritrovati a non avere più le forze sufficienti per continuare. Anche perché per mantenere la qualità si necessità di qualche rincalzo più giovane. Abbiamo celebrato il cinquantesimo con onore, facendo anche una gita di gruppo nei Grigioni per festeggiare l'anniversario (i fondatori del gruppo erano originari della Mesolcina ndr)».

Al momento all'attivo ci sono circa 13 persone, ma non è sempre facile conciliare l'impegno del coro con la vita lavorativa e familiare. «Alcuni di loro riescono a partecipare solo sporadicamente per via degli impegni, oppure perché gli orari non coincidono, e quindi abbiamo dovuto desistere», spiega il maestro Ricco.

‘Non appenderò la bacchetta al chiodo’

Se per La Grigia è arrivato il momento di dire la parola fine, Luigi Ricco continuerà invece a salire sul podio del maestro. «Già da diversi anni dirigo la Corale Santa Croce di Vacallo, quindi la mia esperienza continuerà e non appenderò, per così dire, la bacchetta al chiodo – ci conferma –. C‘è sempre poi la speranza che si riformi un gruppo con dei requisiti anche di gioventù, anche se, come avevo già detto nella precedente intervista, in questo settore c’è crisi, e il Covid ha messo in ginocchio diverse realtà come la nostra». Non è da escludere poi che alcuni membri della Grigia possano seguirlo a Vacallo, anche se non è semplice come sembra. «Sono due repertori differenti: la Corale di Vacallo è un coro liturgico, mentre il nostro ha un repertorio di musica popolare. Non dico che ci sia qualcuno che non ama il fumo delle candele, però sostanzialmente quello che dirigo fa anche dei concerti come coro ma è un coro che anima la liturgia. Quindi siccome i membri attuali della Grigia vengono da diverse località, è chiaro che l'impegno nella liturgia in un'altra parrocchia diventa un po‘ problematico, perché alcuni di loro sono già attivi in altre realtà parrocchiali. Le feste liturgiche come la Pasqua e il Natale sono uguali per tutti, quindi è difficile sincronizzarsi».

Nostalgia canaglia

Con tanti anni all'attivo, sono molti i ricordi dei bei momenti trascorsi nel coro. «Ricordo quando ho iniziato – racconta –: il primo impatto è stato emozionante perché per me è stato il primo coro che ho diretto. Parliamo del ’96, quindi del secolo scorso. All'epoca il coro aveva un organico più cospicuo, e prima di me era stato diretto dal maestro Tettamanti, e c'era tanta aspettativa da parte dei coristi verso questo giovane direttore alla sua prima esperienza».

«Ricordo con piacere anche le trasferte internazionali – continua –, o il concerto che avevamo fatto per Sacra Terra del Ticino, dove ci eravamo esibiti insieme al coro di Riva San Vitale e tanti altri, oppure ancora quando avevamo cantato a Samedan per la festa cantonale dei Grigioni. Diciamo che ho avuto molte soddisfazioni, perché come spesso accade all'aspetto musicale si unisce anche l'aspetto di uscita, di amicizia, dello stare insieme. In questi giorni le emozioni si accavallano, pensando ai volti e alle tante esperienze che abbiamo vissuto insieme, e mi viene anche un po' di malinconia pensando ai coristi che ormai non ci sono più».

Chiusura in bellezza

Come detto, il coro darà i suoi ultimi saluti sabato prossimo, durante il tradizionale concerto di Natale a Pedrinate. «Per l'occasione – rivela Ricco – saremo accompagnati anche da due violinisti, e io mi esibirò anche suonando la tastiera. Ne approfitteremo per augurare buon Natale e per dare l'ultimo saluto al nostro pubblico. Speriamo di avere una grande partecipazione, così chiudiamo in bellezza».

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