Il Municipio abbandona progetto e variante di Piano regolatore. Ora si valuteranno altre opzioni d'intesa con la Fondazione Parco San Rocco
Archiviata, e in via definitiva. A Vacallo non si sentirà più parlare di una variante di Piano regolatore legata al comparto del Centro sportivo. Il Municipio ha deciso – a maggioranza – di voltare pagina e di abbandonare il progetto di realizzare proprio lì una casa per anziani. Una rinuncia che non intende, però, abdicare all’idea di dare alla comunità locale una struttura capace di rispondere ai bisogni della popolazione di una certa età. La scelta, certo, non è stata semplice e ha coinvolto pure i consiglieri comunali. Ma dopo dieci anni, un referendum – peraltro vinto dal Comune – e una serie di ricorsi – approdati sino al Tribunale amministrativo cantonale, favorevole ai ricorrenti – ci si è convinti che non era più il caso di continuare a insistere, nuotando di fatto controcorrente. E questo soprattutto quando a mancare è il consenso politico. E quando i problemi sono davvero troppi.
Vacallo, quindi, ricomincia daccapo. Il dossier casa anziani, insomma, resta sul tavolo dell’Esecutivo. Anche se il sindaco Marco Rizza ammette di essere «personalmente deluso. Perché – spiega – conosco l’iter seguito e so quanti interventi abbiamo fatto, coinvolgendo terze persone, visitando esempi di strutture intergenerazionali. Abbiamo fatto molto e, ripeto, la delusione è grossa. Ma guardiamo avanti, alla ricerca di quel consenso comune per poter alfine dare la possibilità ai nostri anziani di avere qualcosa in tempi ragionevoli». La parola chiave, insomma, è consenso. «Quello che sinora non c’è stato, politicamente». All’essenza del progetto l’autorità comunale, comunque, non rinuncia? «Assolutamente no – ci conferma il sindaco –, con la consapevolezza che non sarà evidente trovare un altro sedime utile.Cercheremo, però, di ripensare l’opera assieme alla Fondazione Parco San Rocco – partner fin dall’inizio in questa iniziativa, ndr – e trovare altre finalità. Se sin qui si immaginava di far leva sul tema della intergenerazionalità, ora si dovranno trovare modalità alternative che non precludano la filosofia che sorregge la creazione di una nuova casa per anziani e la qualità del servizio».
L’impegno, in altre parole, è preso. Anche se ancora non si sono individuati i possibili terreni che potrebbero ospitare la struttura. Ma si sa, fa capire Rizza, se c’è la volontà di tutti, ci si riesce. Una cosa è certa l’intesa tra Comune e Fondazione Parco San Rocco resta salda. Anzi, è già in programma un incontro, che, si fa sapere, verrà organizzato a breve. «È importante – annota il sindaco – che la Fondazione sia ancora al nostro fianco. Abbiamo maturato assieme questa filosofia. Siamo partiti 10-11 anni orsono esplorando questo nuovo modo di progettare una casa anziani, facendoci supportare, non dimentichiamolo, dalla Suspi. Un approccio che è piaciuto a Coldrerio, che ha aderito al progetto. Del resto, questa filosofia, lo si è visto, piace ed è vincente. Ma soprattutto l’anziano si trova bene nel vivere questa forma di intergenerazionalità, in ogni sua forma. Ecco il motivo che ci ha spinto a proseguire su questa strada».
Una volta tornati al tavolo con la Fondazione, quindi, ribadisce Rizza, «discuteremo delle modalità con cui proseguire e delle possibili alternative». Tutto ciò, si rimarca in una nota congiunta, “per garantire alla comunità di Vacallo i posti letto necessari”. In effetti, l’Esecutivo di Vacallo, si ribadisce, “ritiene fondamentale poter offrire una struttura integrata nella propria comunità, pertanto, sarà importante chinarsi da subito sulla ricerca di un altro sedime in cui potrebbe trovare spazio la casa anziani”. Dal canto suo la Fondazione, in sinergia con le autorità cantonali e comunali, ha iniziato a “esplorare piani alternativi che consentono lo sviluppo di un ulteriore quartiere intergenerazionale che risponda ai desideri e ai bisogni dei cittadini di Vacallo e della regione”.
Pianificazione cantonale alla mano, si fa notare, “in materia di anziani vi è una carenza di un’ottantina di posti letto” nel Mendrisiotto. “L’esperienza maturata con la Casa di Morbio Inferiore e il recente quartiere intergenerazionale di Coldrerio – si rilancia –, conferma la bontà delle iniziative realizzate finora. In questo senso, assistiamo a una domanda sempre maggiore di un modello di struttura residenziale in cui la vita sociale e l’inclusione con la comunità sono da guida al benessere e alla qualità di vita insieme alle cure sanitarie”.
Lo scenario delineato chiama, dunque, all’azione: non si può attendere oltre. «Non possiamo né dobbiamo perdere tempo, ne abbiamo già perso tanto – commenta il sindaco –. Abbiamo seguito l’iter delle procedure e la democrazia e purtroppo al momento buono ci siamo ritrovati al punto di partenza. Alle spalle, però, abbiamo studi in fase avanzata. Se c’è una volontà corale penso si possa pure accelerare». Quindi ripartite subito. «Certo, è fondamentale. Il lavoro svolto è stato davvero molto e non va gettato via tutto. Le fondamenta messe sin qui possono valere anche per altre ubicazioni. Quindi ben venga poter ripartire subito. Una casa per anziani la vogliono tutti. Allora forza, mettiamoci tutti di impegno».