Annullata dal Tribunale federale la sentenza del 2022, che aveva condannato l'uomo a 6 anni e 6 mesi di carcere per un grave caso di violenza domestica
Il caso dell’uomo, che nel 2019 ad Arzo aveva tentato di strangolare la moglie dopo averla picchiata selvaggiamente, dovrà essere – di nuovo – discusso dalla Corte di appello e di revisione penale (Carp). Lo ha deciso il Tribunale federale (Tf), accogliendo il ricorso dell’uomo, che nel 2020 era stato condannato per il reato principale di tentato omicidio a una pena detentiva di 6 anni e 6 mesi. Nei suoi confronti era stata inoltre ordinata l’espulsione dalla Svizzera per un periodo di 5 anni.
Il 38enne si è però appellato contro la decisione della Corte, e il 19 maggio 2022 è stato prosciolto dall’imputazione di tentato omicidio, riducendo la pena a 3 anni e 6 mesi, dal momento che non erano state contestate le accuse di lesioni gravi, di lesioni semplici qualificate ripetute e di contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti ripetuta. A questa decisione è poi seguito un altro ricorso, questa volta da parte del Ministero pubblico, che si è opposto al suddetto proscioglimento. Questo ricorso ha portato alla nuova decisione, emessa il 18 novembre dello stesso anno, che ha sostanzialmente riconfermato la sentenza emessa in prima istanza. Il 5 gennaio 2023, l’imputato ha impugnato nuovamente questa decisione chiedendone l'annullamento, in quanto violerebbe il principio ne bis in idem, secondo cui una persona non può essere processata due volte per i medesimi fatti.
Lo scorso 16 ottobre, il Tf ha accolto quest’ultimo ricorso, annullando di fatto la sentenza della Carp del novembre 2022, e chiedendo che il caso venga nuovamente valutato.