Mendrisiotto

Il Distretto fa (ancora) i conti con la Destra e le alleanze

A indicare la rotta, soprattutto a Mendrisio, sarà il 19 novembre, quando si voterà anche sullo skate park. Il nodo del rappresentante momò a Berna

Per il Distretto sarà una data importante, da più punti di vista
(Ti-Press/Archivio)
24 ottobre 2023
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Da mesi ormai (dall'aprile scorso, per intenderci) gli occhi dei politici del Mendrisiotto erano puntati su queste Elezioni federali. Per molti il responso delle urne di domenica potrebbe, infatti, rappresentare un sorta di spartiacque e dettare così l'agenda delle alleanze partitiche al banco di prova delle Comunali dell'aprile 2024. In realtà i nodi da sciogliere, in particolare nei due poli del Distretto - a Chiasso e a Mendrisio -, sono soprattutto a Destra, lì dove si sono spostati gli equilibri; consolidando, di fatto, la tendenza emersa dal voto delle Cantonali. La capacità di cavalcare alcune tematiche - una su tutte la politica migratoria - anche al sud del Ticino ha permesso, da un lato, a Marco Chiesa di fare il pieno di voti in tutti i Comuni della regione, dall'altro all'Udc di rafforzare le posizioni, guadagnando punti percentuali e forza contrattuale. Mentre, di controcanto, la Lega si conferma ancora in calo, in alcuni casi anche in modo sensibile. E se a Chiasso il divario tra i due movimenti si è assai ridotto, lasciando però il primato ai leghisti, a Mendrisio i democentristi hanno superato a destra (letteralmente) la Lega. Un confronto a colpi di numeri, seppur non dichiarato apertamente, che si è riproposto, d'altro canto, in tutto il Mendrisiotto, oscurando un po‘ l'andamento degli altri partiti; che come a livello federale restituisce in particolare una flessione dei Verdi.

In Città si guarda al ballottaggio

Acclarato che con le Federali la Città ritrova quale primo partito il Centro (al 20,9%, pur se in calo) davanti al Plr (al 20,09% e stabile), quali saranno a questo punto le prossime mosse, soprattutto a Destra, aspettando aprile? Nel capoluogo in casa Udc-Udf si incassa il responso delle urne - definito lusinghiero anche dalla Sezione distrettuale -, ma ci si prende un altro po’ di tempo per riflettere sul da farsi. Anche se c’è da credere che non si mancherà di far pesare i risultati elettorali, incluso (in casa) l'esito personale incamerato dall'Udf nonché consigliere comunale Roberto Pellegrini (10'479), controbilanciato sul fronte della Lega dal municipale Daniele Caverzasio, che ha raccolto 11'813 consensi personali. Per ora, come ci confermano, sul versante Udc-Udf non si è ancora fissata una data per una riunione di bilancio. I leghisti mendrisiensi, invece, domani, martedì, si troveranno per fare un primo punto della situazione. Consapevoli che a indicare la rotta sarà il ballottaggio per gli Stati, il 19 novembre prossimo. Una data ’cruciale‘ pure in ottica locale: quella stessa domenica a Mendrisio si voterà sul destino dello skate park. Un progetto sul quale Lega e Udc-Udf sono in campi avversi: la prima a favore, i secondi contrari.

La ’cadrega‘ o la legislatura

«A partire da quella sera ci si dovrà mettere al lavoro e di buona lena per chiarirsi le idee entro dicembre e capire in che direzione andare – ci dice il consigliere comunale della Lega Massimiliano Robbiani –. Noi siamo aperti al dialogo, ma molto dipenderà da che tipo di legislatura intendiamo fare». E pure dell'apertura dell'Udc locale. Robbiani è ben cosciente dei risultati di domenica – «Non siamo contenti, pensavamo almeno di tenere» –, ma anche che bisognerà valutare bene tutti i pro e contro dell'alleanza. «Non è il tempo di prendere decisioni avventate o sbagliate. Quindi attendiamo il 19 novembre», ribadisce Robbiani. Anche perché, lascia intendere ancora il consigliere di Mendrisio, non sempre è solo un questione di ’cadreghe‘.

Insomma, saranno importanti i numeri ma pure i candidati in lizza. Con la Lega che punta su Caverzasio e l'Udc che oggi ha nelle sue file Massimo Cerutti, municipale ex Plr a Mendrisio nonché in lista per le Federali (raccogliendo 10'625 voti). Comunque la si guardi il rischio, dunque, è duplice: da una parte quello di trascorrere un quadriennio litigioso (restando insieme); dall'altra quello di perdere il seggio (correndo separati). E le ipotesi sono valide entrambe al momento, conferma Robbiani. Staremo a vedere.

E a Chiasso si riflette

Spostandosi a Chiasso, la Lega ha registrato un brusco calo del 12,5%, attestandosi al 12.8%. Per contro per l’Udc è arrivato un incremento del 2,5%, arrivando all’11,1%. Non c’è quindi stato il sorpasso, ma il divario tra l’area di destra si è notevolmente ridotto. «È un dato importante che ci deve nuovamente far riflettere su quello che è l’idea della popolazione», commenta Stefano Tonini, che il 7 novembre subentrerà ufficialmente a Roberta Pantani in Municipio.

Pensando alle possibili cause della perdita percentuale, Tonini ipotizza che «può aver giocato il fatto che la Lega a Chiasso non aveva un suo candidato che potesse muovere l’elettorato come è successo per l’ex sindaco Moreno Colombo o per il granconsigliere (e consigliere comunale) Giorgio Fonio». Sia il Plr che Centro hanno infatti registrato un incremento delle percentuali e il Plr, con il suo 25,3%, è tornato a essere il primo partito di Chiasso a livello federale (il Centro è invece salito dal 12,8 al 18,3%)

Tra gli altri fattori indicati da Tonini c’è il fatto che «la Lega non avesse un suo candidato agli Stati almeno per il primo turno». Quello che deve far riflettere, sottolinea Tonini, «è che il Mendrisiotto non ha un suo rappresentante al Nazionale, anche se i giochi per Giorgio Fonio non sono ancora chiusi».

’Bisognerà capire quali saranno i patti'

A livello cantonale non sono mancati i mugugni legati all’alleanza con l’Udc. Cosa succederà a Chiasso? «A breve ci troveremo per capire quali sono i patti di una probabile alleanza – conclude Tonini –. Andiamo d’accordo, abbiamo battaglie e tematiche che spesso condividiamo. Questo mi fa ben sperare per il lavoro da fare, per portare avanti insieme le nostre idee a favore di una cittadina che vive delle problematiche e dove ci sono tematiche importanti da affrontare».

Il Mendrisiotto avrà una voce?

L'esito del ballottaggio di novembre, in ogni caso, sarà dirimente anche sulla possibilità (o meno) per il Mendrisiotto di far sentire la sua voce a Berna a fronte di tematiche per nulla trascurabili come il proseguimento a sud di AlpTransit o gli interventi sul collegamento autostradale (a cominciare dalla corsia dei Tir vista trasversalmente come il fumo agli occhi). Giorgio Fonio (Centro), in lizza fino all'ultimo (e poi superato da Pamini) con i suoi 22'086 voti personali, potrebbe ancora farcela se Fabio Regazzi verrà eletto agli Stati. Certo bisognerà che il Distretto esprima un voto utile, al di là degli steccati partitici. Ne sarà capace?