Sabato 16 settembre a LaFilanda sarà possibile dare nuova linfa ad abiti usati. Una pratica che vuole rispettare l'ambiente
Quello dello scambio dei vestiti è una tendenza che sta prendendo sempre più piede, anche nel Mendrisiotto. Il progetto consiste nello scambiarsi indumenti usati e in buono stato facendoli rivivere nelle mani di qualcun altro. Questo è ciò che propone l’iniziativa spontanea dello scambio di vestiti che si terrà sabato 16 settembre a Mendrisio, dalle 15 alle 18 presso LaFilanda, in via Industria 5. A raccontarlo sono le sorelle Ella e Lila Barella, di rispettivamente 23 e 25 anni, che nel quotidiano sono studentesse attente alle dinamiche ambientali e sociali.
L’evento, spiega Ella, nasce «nell’estate di circa quattro anni fa quando, con due amiche, abbiamo cominciato a scambiarci abiti usati ma ancora in buone condizioni che però non indossavamo più per svariati motivi». Da questo primo piccolo e iniziale passo è arrivata l’idea di estendere lo scambio anche ad altre persone, conoscenti e no. «Ci siamo chieste perché non organizzare qualcosa con più persone nei pressi de LaFilanda, uno spazio molto frequentato e per cui, dopo ormai diversi pomeriggi di scambi, è diventata una sorta di tradizione ospitarci», riferisce Ella. Inizialmente l’incontro per lo scambio dei vestiti era a cadenza annuale, ma ora, grazie anche al successo ottenuto durante gli ultimi appuntamenti, si pensa di proporre un ulteriore pomeriggio, portando così a due i momenti di scambio all’anno, in primavera e fine estate/inizio autunno, quasi in concomitanza con il cambio armadio.
All’evento, gratuito, informano le due ragazze «possono partecipare tutti, portando degli abiti che non si utilizzano più, ma che siano ancora in buone condizioni in modo tale che anche altre persone possano usufruirne». Inoltre, come specificato da Ella «durante il momento di scambio ognuno può donare e prendere ciò che più desidera e, anche se non si porta niente, si può prendere comunque qualcosa». Oltre a indumenti si possono portare «accessori vari. Sono ben accetti borse, zaini, scarpe, collane, e braccialetti. Quello che chiediamo di non portare sono giocattoli o libri perché non si tratta di un mercatino dell’usato e noi ci occupiamo solo di ciò che riguarda abiti e accessori».
Durante i diversi pomeriggi già dedicati allo scambio di abiti, è stato notato che «molto spesso sono più le persone che prendono abiti da portare via che quelle che effettivamente portano qualcosa». Questo può essere visto in maniera positiva in quanto, anche in ottica ecologistica e seguendo i dettami dell’economia circolare, si ha la possibilità di «dare un'altra vita a vestiti che magari a noi stanno piccoli o non ci piacciono più. Vedere che una persona li prende è gratificante, sapendo che qualcosa che con noi sarebbe rimasto chiuso nell’armadio inizierà ora invece una seconda esistenza». Altro aspetto positivo evidenziato da Lila è che, questi pomeriggi di scambio, permettono alle persone che vivono a Mendrisio o nei quartieri limitrofi alla Città di trovarsi, barattare qualche capo d’abbigliamento vivendo comunque un momento di socialità.
«I vestiti in eccesso, che a fine evento rimangono non scambiati – spiegano inoltre Lila ed Ella – vengono comunque raccolti e donati a diversi enti, che a loro volta li piazzano a loro discrezione». Per chi non riuscisse a partecipare al pomeriggio, è sempre possibile donare i propri abiti smessi sia a LaFilanda, dove è presente un punto di raccolta, che nei vari raccoglitori presenti sul territorio. La partecipazione all’evento di scambio di vestiti, che cade in concomitanza con la Sagra del Borgo di Mendrisio, è come detto a titolo gratuito e si terrà con qualsiasi tempo. In caso di pioggia sarà infatti possibile trovare lo stand di Ella e Lila sotto i portici davanti a LaFilanda oppure all’interno della stessa biblioteca. La speranza di Ella e Lila Barella, che svolgono questo compito a titolo di volontariato, è che «proprio grazie alla Sagra del Borgo possano partecipare allo scambio numerose persone, passando il pomeriggio insieme e dando nuova vita ai nostri vecchi abiti».