La Corte di Cassazione ha confermato che attraverso un sito internet propone fideiussioni soprattutto (ma non solo) in Italia. Indagato l’amministratore
La Corte di Cassazione ha confermato l'oscuramento di una società finanziaria di Chiasso, che attraverso un sito internet propone fideiussioni, soprattutto (ma non solo) in Italia. Nel 2020 stando alla Procura di Como avrebbe emesso 3’900 fideiussioni, raccogliendo premi per 8,7 milioni di euro. I giudici della Suprema Corte motivano la loro decisione sostenendo che il sito internet serviva per “trarre in inganno i clienti italiani e attrarre nuovi investimenti”, per cui bene ha fatto la Procura di Como a oscurarlo nell'ambito di un'inchiesta a carico dell'amministratore della società di Chiasso, indagato per vari reati, fra cui l'esercizio abusivo dell'attività finanziaria e concorso in riciclaggio, in quanto con le somme di denaro guadagnate con le emissione delle fideiussioni ha acquistato nel centro cittadino del capoluogo lariano (valore 3 milioni di euro), intestato a un cittadina ucraina legata al 57enne siciliano.
L’appartamento è stato posto sotto sequestro dal gip del Tribunale di Como, su richiesta del magistrato inquirente Mariano Fadda, sostituto della Procura lariana. L'inchiesta iniziata tre anni fa era scaturita da una segnalazione della Banca centrale italiana in cui si sosteneva che la finanziaria di Chiasso era sprovvista dalla necessaria autorizzazione per operare in Italia. Con il pronunciamento della Corte di Cassazione l'oscuramento del sito è inappellabile. A nulla è servita la difesa della società chiassese che ha sempre sostenuto di aver operato lecitamente, in quanto realtà svizzera.