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La radio del Centro giovani: un successo inaspettato

Gli incontri per conoscere il mondo radiofonico attirano sempre più ragazzi, al punto che è difficile gestirli

Piccoli speaker crescono
(Centro giovani)
27 luglio 2023
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Ai giovani chiassesi piace fare radio. A dimostrarlo, il successo del progetto del Centro giovani di Chiasso ‘Voci di quartiere, la radio che ascolta’, iniziato lo scorso inverno. Nato come un workshop a cadenza bisettimanale con una decina di partecipanti, i ragazzi – quasi tutti tra i 12 e i 16 anni, provenienti da Chiasso e dintorni – sono ora una trentina e si ritrovano quasi ogni settimana. Incontri durante i quali imparano tutto ciò che ruota attorno al mondo della radio, dalle interviste agli aspetti tecnici. Un successo tanto gradito quanto inaspettato, che ha portato i suoi organizzatori a doversi continuamente adattare alle nuove esigenze.

Esigenze che cambiano

«Il progetto per il momento rimane fisso – dice Roberta Canonico, una delle organizzatrici del progetto e animatrice del Centro giovani di Chiasso, nonché collaboratrice di Radio Gwen –. Abbiamo comprato tutta l’attrezzatura nuova, abbiamo fatto le interviste e abbiamo svolto diversi atelier anche per quanto riguarda la tecnica. Il problema è che sono aumentati i ragazzi interessati: da una decina che dovevano essere adesso sono molti di più, quindi dobbiamo organizzarci con gli orari. E poi siccome gli spazi sono molto limitati, quando facciamo radio sarebbe meglio non tenere il Centro aperto, perché altrimenti si sente tutto il rumore della stanza a fianco. Però stiamo andando avanti e c’è sempre più interesse».

Durante il mese di luglio il progetto è andato un attimo in standby, per poter svolgere altre attività tipiche della bella stagione, come la colonia diurna, ma dovrebbe riprendere ad agosto. Fino a giugno, però, gli incontri si sono svolti a pieno regime. «Ci siamo trovati quasi tutti i mercoledì, ma è tutto sempre un po’ improvvisato – spiega Canonico –, nel senso che dipende da quanti animatori siano disponibili. Al Centro abbiamo un’utenza di circa quaranta ragazzi al giorno, che vanno gestiti nell’altro salone, quindi a dipendenza di quanti animatori siamo riusciamo a garantire la radio o meno. Poi ci sono le nostre percentuali che sono abbastanza basse e bisogna gestirsi a livello di spazi, quindi per il momento è veramente difficile avere un giorno fisso, anche se fino a inizio giugno abbiamo fatto quasi tutti i mercoledì».

In arrivo il podcast a settembre

A febbraio si era detto che, nell’arco di circa tre mesi, i ragazzi sarebbero giunti a produrre un podcast interamente creato da loro. Anche in questo caso, però, i tempi si sono dilatati a causa del crescente numero di partecipanti. «Adesso stiamo cercando di insegnare ai ragazzi anche a editare i podcast: è un lavoro enorme e abbiamo un po’ sottovalutato le tempistiche. Durante l’ultimo incontro abbiamo mostrato loro come usare il programma per poter tagliare, modificare e mettere a posto le registrazioni; e dato che dobbiamo spiegare le cose molte volte, i tempi sono molto più lunghi rispetto a una radio normale». L’idea in seguito è di trasmettere il podcast – che dovrebbe essere pronto entro settembre – sia su Radio Gwen, che su Radio Lime, la radio creata e gestita dagli studenti del Liceo di Mendrisio.

Generalmente le interviste vengono effettuate a persone conosciute, e svolte in un ambiente controllato. «Prima di mandare i ragazzi all’esterno a fare le interviste preferiamo che capiscano come funziona la tecnica, e soprattutto come formulare bene le domande. Il problema è che continua ad arrivare gente nuova, e dobbiamo ricominciare tutto da capo ogni volta».

‘In futuro cambieremo metodo’

In futuro l’idea è comunque quella di strutturare ancora di più il workshop, in modo da offrire ad ancora più giovani l’opportunità di conoscere questo mondo. «Fino a quando ci sarà l’interesse dei ragazzi, il progetto rimarrà fisso – afferma Canonico –. Personalmente spero che continui per sempre. Una volta terminato il podcast cercheremo di cambiare metodo, anche modificando gli orari degli atelier, per rendere il tutto più gestibile. Da settembre avremo un gruppo più fisso, con dei momenti più strutturati. All’inizio c’è stato il boom della novità, e ne abbiamo approfittato per far conoscere una nuova realtà ai ragazzi, che erano molto gasati e quindi abbiamo fatto fare loro delle attività in radio senza troppa organizzazione, ma, appunto, da settembre il metodo cambierà di sicuro».

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