Mendrisiotto

Pressione migratoria verso nord, ‘nulla di allarmante’

La polizia di Mendrisio segnala un aumento di infrazioni compiute da richiedenti asilo provenienti da Chiasso, ma la situazione è sotto controllo

La situazione è sotto controllo
(Ti-Press)
21 luglio 2023
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La convivenza con i richiedenti asilo è sicuramente uno dei temi più discussi dell'estate momò. In particolare nell'area di Chiasso, sede di uno dei principali centri, nonché della Segreteria di Stato per la migrazione (Sem), questo tema è anche fonte di tensioni, sia tra i residenti che tra i migranti stessi. Ora sembra che la così definita ‘pressione migratoria’ stia cominciando a muoversi verso l'area di Mendrisio. È quanto è emerso dalla riunione di coordinamento politico della Regione II – che include, oltre a Mendrisio, anche i Comuni di Arogno, Bissone, Brusino Arsizio, Castel San Pietro, Coldrerio, Riva San Vitale e Val Mara – della Polizia comunale, svoltasi questo giovedì 20 luglio. Nel testo – inviato dalla Città di Mendrisio – che riassume la riunione, durante la quale si sono discussi i trend emersi negli ultimi sei mesi, si fa appunto accenno – sotto la dicitura di casistiche particolari – alla “pressione migratoria all’estremo Sud del cantone che ha comportato la necessità di interventi e attenzioni specifiche anche nella Regione II”.

‘Al momento nulla di preoccupante’

«Possiamo dire che nei primi sei mesi dell'anno l'impatto della pressione migratoria, o meglio il comportamento di taluni ospiti nella regione sud, ha comportato anche qualche disagio nella nostra regione – dichiara Samuel Maffi, capodicastero Sicurezza pubblica della Città di Mendrisio –. Per ora a livello numerico nulla di preoccupante, però possiamo dire che non c’è un effetto zero». Una situazione che sembra essere sotto controllo, come confermato anche dal comandante della polizia Patrick Roth: «Sono casistiche numericamente non allarmanti, ma che comunque lasciano capire che le problematiche che purtroppo si verificano più a sud di noi hanno delle ripercussioni e si estendono anche alla nostra regione».

Di che genere di problematica si parla?

In generale Roth fa riferimento a «interventi di polizia per i quali si è potuto accertare che le persone coinvolte erano dei richiedenti asilo dei centri di Chiasso», mentre le infrazioni – che hanno riguardato in particolare la zona di Castel San Pietro – sarebbero principalmente piccoli furti, soprattutto nei veicoli, con qualche danno alle vetture, come ad esempio la rottura del lunotto. «Non sono eventi particolarmente gravi dal punto di vista del Codice penale – continua il comandante della polizia di Mendrisio –, ma che sono comunque fastidiosi per chi li subisce, oltre che essere illegali. Tante volte è più il danno del lunotto del veicolo che quanto poi si riesce a sottrarre dall'interno. Sono queste casistiche qui: furtarelli e malcostume che infastidiscono un po’».

Prevenzione e sensibilizzazione

Come viene dunque gestita questa situazione che, pur non essendo problematica, è comunque abbastanza rilevante da far drizzare le antenne alle autorità della regione? «Oltre all'interventistica in reazione a eventi avvenuti e segnalati – spiega Roth –, abbiamo anche, sotto la conduzione della Polizia cantonale, partecipato a operazioni specifiche di prevenzione e sensibilizzazione». Queste operazioni includono «controlli sulle strade e sui trasporti pubblici, non per forza legati ai migranti, ma finalizzati alla prevenzione e alla repressione di furti e reati contro il patrimonio».

Maffi precisa inoltre che, alla luce dei dati attuali, non è previsto un incremento delle misure, né tantomeno altre forme di prevenzione. «Abbiamo un focus su questo tema, ma i numeri a oggi non destano troppa preoccupazione. Se dovessero rimanere così, riusciamo a garantire una buona sicurezza con i dispositivi attualmente già messi in campo», conclude il capodicastero.

‘Da noi niente scontri tra etnie’

È fatto noto che vi siano delle tensioni tra gli stessi richiedenti asilo, tensioni che talvolta sfociano in veri e propri episodi di violenza. Così come è noto che all'origine di questi conflitti vi sia spesso la convivenza forzata di diversi gruppi etnici. Una situazione di cui Roth è al corrente, ma che sembra essere circoscritta alla realtà chiassese. «Sul nostro comprensorio non abbiamo avuto eventi tipo scazzottate o risse fra etnie diverse. Però posso ben immaginare che questo sia successo più a sud».

‘Impegno e perseveranza’

Durante la riunione sono anche emersi diversi aspetti positivi, come le diverse azioni svolte dalla polizia “per rimanere il più possibile prossimi ai cittadini, sia fisicamente sia da un punto di vista relazionale”. Tra queste spiccano le campagne ‘Un caffè con l'agente’ e ‘La Polizia nelle piazze per dialogare con voi’, entrambe volte a creare maggiori punti di contatto tra le forze dell'ordine e la popolazione, che in queste occasioni ha potuto interagire con gli agenti, ponendo domande e chiedendo spiegazioni. Viene infine menzionata nel testo “l’acquisizione di nuove e ulteriori deleghe di competenza a supporto della Polizia cantonale, nell’ambito del contrasto di attività illegali legate al mondo della prostituzione”.

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